Descrizione del bene
Natura prevalente
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Complesso architettonico
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Complesso strutturale
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Castello Federiciano di Lagopesole
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Periodo di realizzazione
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Anno 1242-1250
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Valutazione espressa dal MiBACT
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Il MiBACT è il soggetto pubblico titolare della gestione del bene.
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Contesto
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Alla sommit? di Lagopesole si trova un castello, attribuito a Federico II e costruito probabilmente fra il 1242 ed il 1250 (sebbene altri ritengano che risalga all'epoca normanna, o ancor prima a quella saracena). Una peculiarit? che contraddistingue questo castello da tutti gli altri attribuiti a Federico II di Svevia è la presenza, al suo interno, di una chiesa vera e propria (non una semplice cappellina, unico esempio, appunto, tra tutti quelli risalenti a quell'epoca imperiale), in un austero stile romanico, che i restauri effettuati negli ultimi anni del XX secolo hanno portato alla luce e consegnato ai posteri nel suo originario splendore. Nell'Ottocento il castello fu rifugio dei briganti, capeggiati da Carmine "Donatelli" Crocco, che il 7 aprile 1861 lo occup? con altri 400 briganti. Su di esso, come su altri castelli lucani, si sono tramandate disparate leggende.
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Sintesi morfologica e tipologica
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Il castello, a pianta rettangolare, presenta due cortili: il minore, di epoca altonormanna, conserva al centro un mastio (donjon) quadrato che curiosamente è fuori asse rispetto al resto della struttura, che indica che molto probabilmente è anteriore alla costruzione del castello antistante. La torre (il Donjon) è caratterizzata da una muratura bugnata nella parte superiore, fatto tipico per l'architettura sveva, in questo caso l'edificio è molto probabilmente risalente all'epoca di Enrico VI di Svevia. Anche le due teste (un uomo e una donna) scolpite l? fanno pensare ai castelli degli Svevi nell'Alsazia, costruiti nella fine del XII secolo.
La cappella vista da un finestrone lungo i corridoi superiori del castello
E' da notare anche la compattezza dell'edificio, tipica dei castelli federiciani: Solo tre feritoie, infatti, si aprono sulle pareti sud, est ed ovest, mentre su quella nord c'è l'unico possibile accesso, a circa quattro metri dalla quota di calpestio, cui corrispondono due grandi mensole in pietra (probabili basi d'appoggio per un passaggio mobile) ed altre due mensole figurate nella parte superiore. Il cortile maggiore, risalente all'ampliamento iniziato da Federico II di Svevia nel 1242 sui resti di precedenti costruzioni normanno-sveve (a scopo militare) ed angioine (a scopo residenziale), include una vasta cisterna ed una grande cappella.
Proprio quest'ultima è una peculiarit? che contraddistingue questo castello da tutti gli altri attribuiti a Federico II di Svevia; infatti la presenza al suo interno di questo luogo di culto è l'unico esempio tra tutti quelli risalenti a quell'epoca imperiale. La chiesa, in un austero stile romanico che i restauri effettuati negli ultimi anni del XX secolo hanno portato alla luce nel suo originario aspetto, ha un'abside semi circolare e l'entrata decorata con il motivo dei denti di sega, tipico dell'et? angioina.
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Storia
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Il castello fu dimora ideale di Manfredi, figlio di Federico II, che privilegi? Lagopesole alla capitale del suo regno, Palermo. Lo stato presente del castello, restaurato negli anni novanta, riflette le modifiche apportate al progetto normanno-svevo da Carlo I d'Angi?, che utilizz? il castello soprattutto come prigione di lusso (vi rinchiuse fino alla morte Elena Angelo Comneno di Epiro, moglie di Manfredi, e i suoi figli). Nell'Ottocento il castello fu rifugio dei briganti capeggiati da Carmine Crocco, che il 7 aprile 1861 lo occup? con 400 uomini.
Il castello, oggi propriet? demaniale e sede del Corpo Forestale dello Stato, ospita numerose attivit? culturali e dal 2000 accoglie l'Antiquarium realizzato con i materiali medievali rinvenuti durante le campagne di scavo effettuate nel cortile minore.
Nel 2012 viene scelto come set per la fiction Il generale dei briganti di Paolo Poeti.
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Destinazione d'uso
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Culturale Fruibile e visitabile (salvo alcune parti quali il cortile minore ecc.).
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Periodo di fruizione
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Tutti i giorni.
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Modalita' di gestione
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Diretta
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Servizi attivi
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- Accoglienza - Informazione - Guida e assistenza didattica - Pulizia - Vigilanza e biglietteria
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Servizi attivabili
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- Sussidi e materiale informativo - Organizzazione di mostre e manifestazioni culturali - Iniziative promozionali
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Non fruibilita'
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n.n.
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Completamento ai fini della valorizzazione e fruizione
Data e storia recente dei restauri e degli interventi di conservazione
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Comunit? Montana ALTO BASENTO con finanziamenti assentiti dalla Regione Basilicata tramite l'Accordo Quadro Beni Culturali.
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Risorse necessarie per opere murarie
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1500000
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Risorse necessarie per attrezzature e allestimenti
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50000
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Risorse necessarie per altro
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50000
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Eventuale descrizione risorse necessarie per altro
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Allestimento di locali per accoglienza, materiale informativo, gadget ed eventi culturali.
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Intese istituzionali
Disponibilita' a forme di gestione diretta
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Si, tramite collaborazione con la ProLoco Gestione integrata con MIBCT, Regione, Corpo Forestale.
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Disponibilita' a forme di gestione indiretta
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Si, in raccordo con altre amministrazioni titolari di porzioni di beni nel medesimo contesto.
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Risorse aggiuntive
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Si, incasso da biglietteria.
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Sostenibilita' gestionale
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Esiste il piano di gestione che prevede il pareggio al conseguimento di circa 15.000 paganti ad anno; allo stato attuale i paganti risultano essere mediamente 5.000.
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Sostenibilita' finanziaria
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Esiste il piano di gestione finanziaria che prevede il pareggio al conseguimento di circa 15.000 paganti ad anno; allo stato attuale i paganti risultano essere mediamente 5.000.
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Vincoli su territorio
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L'immobile è vincolato quale bene monumentale.
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Conformita' urbanistica
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Gli intervenbti risultano conformi ai vigenti strumenti urbanistici.
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Conformita' ambientale
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Gli intervenbti risultano conformi alle vigenti norme ambientali.
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Eventuali risorse aggiuntive
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Si, incasso da biglietteria.
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Stato della progettazione
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Progettazione preliminare
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