Storia
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Nato a Brienza, piccolo centro del Principato Citra (dal 1806 in Basilicata), da una famiglia di notai, all'età di quattordici anni si trasferì a Napoli dopo la morte del padre, stabilendosi presso lo zio Nicola. Ultimò gli studi classici sotto l'egida di Gerardo De Angelis, da cui apprese anche gli insegnamenti di latino, greco, ebraico e frequentò i corsi universitari, conseguendo la laurea in giurisprudenza nel 1768 . Fu, inoltre, allievo del Genovesi, il cui insegnamento fu fondamentale per la sua formazione, e amico di Gaetano Filangieri con cui condivise l'iscrizione alla massoneria. I proventi dell'attività di avvocato criminale gli consentirono di acquistare un terreno all'Arenella, dove costituì una sorta di accademia, alla quale partecipava, tra gli altri, Domenico Cirillo.Con la caduta della Repubblica, Pagano, dopo aver imbracciato le armi che difesero strenuamente gli ultimi fortilizi della città assediati dalle truppe borboniche, venne arrestato e rinchiuso nella "fossa del coccodrillo", la segreta più buia e malsana del Castel Nuovo. Fu giustiziato in Piazza Mercato il 29 ottobre 1799, assieme ad altri repubblicani come Domenico Cirillo, Giorgio Pigliacelli e Ignazio Ciaia. Secondo Giuseppe Poerio,Pagano, salendo sul patibolo, pronunciò la seguente frase:
"Due generazioni di vittime e di carnefici si succederanno, ma l'Italia, o signori, si farà
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