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Patrimonio culturale della Basilicata Regione Basilicata
Guida alla compilazione
Riferimenti dell'Ente
Qualificazione giuridica Comune
Denominazione COMUNE TURSI
Codice fiscale/Partita IVA 82000970770
Comune Tursi
CAP 75028
PEC areatecnica@pec.comune.tursi.mt.it
Legale rappresentante Salvatore Cosma
Responsabile del procedimento
Nominativo SALVATORE COSMA
Email sindacotursi@gmail.com
Telefono
Ruolo 2
Denominazione del bene intangibile
Nome del bene La Rabatana, verso il riconoscimento Patrimonio Unesco
Localizzazione
Luogo culturale La caratterizzazione morfologica del territorio di Tursi, ha avuto un ruolo fondamentale per la determinazione storica di questi luoghi, attribuendogli le peculiarità che oggi rendono questa area di particolare importanza per lo sviluppo della conoscenza di antiche tradizioni cultuali basata sul Racconto Storico della cultura orientale araba e di quella occidentale romana fuse insieme dalla cultura greca e ortodossa.
Questa particolare caratterizzazione morfologica rende questo territorio molto vicino ad un altro importante territorio lontano dalle nostre località, quello della Cappadocia, dove si sono concentrate le principali espressioni spirituali dei primi anni del cristianesimo e dove le cavità naturali, dovute alle caratteristiche dei materiali rocciosi, hanno permesso il diffondersi delle pratiche ascetiche dei primi eremiti e poi la costituzioni di vere comunità monastiche intorno alle quali si sono costruiti straordinari luoghi di religiosità.
Certamente le due culture che hanno maggiormente caratterizzato questi territori dal punto di vista artistico, culturale, sociale ed urbanistico sono state quelle dei bizantini e degli arabi.
Il periodo storico nei quali queste due culture hanno maggiormente influenzato gli aspetti artistici, culturali, sociali e quelli urbani del territorio lucano sono quelli che vanno dall'VIII al XIII secolo.
Localizzazione geografica Le comunità monastiche basiliane dovettero fuggire dai territori di antica credenza religiosa e di antiche usanze spirituali per spostarsi nell'Italia meridionale non controllata dai bizantini e sotto la protezione del Papa. Utilizzarono anche il territorio della Basilicata per ricostruire in occidente quell' habitat rupestre lasciato in oriente, avviando nell'Italia meridionale una nuova cultura bizantina fortemente legata alla religiosità cristiana che negli anni successivi troverà una giusta fusione e un nuovo equilibrio con la cultura araba con la realizzazione di siti ipogei e monasteri bizantini.
Nello stesso periodo ci fu l'influenza degli Arabi nel territorio lucano e il trasferimento in questi stessi territori della religione islamica.
La particolare morfologia del territorio lucano, la presenza di grotte naturali e la particolare consistenza tenera delle rocce hanno reso questo territorio molto simile a quello della Cappadocia dove nel corso dei primi secoli del cristianesimo si è sviluppato un uso religioso degli ipogei naturali fino alla realizzazione nelle stesse cavità di vere e proprie cattedrali.
L'inizio di questo fenomeno è legato alla salita al trono dell'imperatore romano d'oriente Leone III l'Isaurico nel 717 .
Le tradizioni greco-bizantina e arabo-islamica hanno lasciato tracce immateriali nelle usanze religiose, nel linguaggio dialettale e nelle tecniche di produzione dei manufatti artigianali e della produzione agricola. Questa specifica cultura immateriale è comune a tutta la fascia meridionale dell'Italia: Calabria, Basilicata e Puglia. Il territorio dei "Calanchi" di queste tre regioni è contraddistinto dalla stessa tipologia culturale.
Descrizione del bene
Aree tematiche - Storica (momenti, aspetti/problematiche, protagonisti)
- Demoetnoantropologica (Tradizioni, riti, ...)
- Linguistica (dialetti, ...)
- Artistica
- Saperi tecnici e artigianali
- Santità e vissuto religioso
- Territoriale-ambientale
Valutazione interesse culturale La valenza culturale delle tradizioni che hanno contraddistinto la vita sociale delle popolazioni di questi territori è rimasta legata ai manufatti realizzati per estrinsecare gli aspetti del culto e della religione, ma anche alle tradizioni popolari, alle credenze ed alle culture tramandate di generazione in generazione. In tutta la Rabatana sono presenti elementi materiali che permettono di identificare modalità espressive di pratiche spirituali. Ne sono esempi la realizzazione di piccoli loculi e di graffiti presenti nelle cavità al di sotto dei ruderi del castello. Gli elementi tradizionali dei culti sia cristiani che islamici trovano una denominazione comune negli elementi architettonici quali espressione di pratiche spirituali. Lo studio, la ricerca e l'analisi di queste testimonianze permettono di rappresentare il racconto storico di questo territorio a partire dall'VIII secolo fino all'espulsione degli arabi sotto il dominio angioino.
Contesto Il contesto storico nel quale si sono sviluppate le culture orientali, bizantine e arabe in questo territorio sono legate alla lotta iconoclasta contro il culto delle immagini cristiane. Questo fenomeno è partito successivamente al 726 direttamente da Costaninopoli per volere dell'imperatore Leone III e di suo figlio Costantino. La lotta iconoclasta obbligò il trasferimento dei monaci basiliani dai territori medio-orientali verso i territori non controllati dai Bizantini dell'Italia meridionale. Lo spostamento del culto religioso e della cultura greco-ortodossa nell'Italia meridioanle e l'incontro di questa con la religione islamica hanno profondamente caratterizzato il modo di vivere delle popolazioni lucane da quegli anni fino all'era contemporanea. L'abbandono dei territori ,dove gli elementi materiali hanno rappresentato l'identificazione di una cultura immateriale, ha fatto perdere nelle nuove generazioni quegli aspetti demoetnoantropologici caratterizzanti questo territorio la cui ricerca continua, attraverso anche la spinta ricevuta dalla candidatura a Patrimonio Unesco avanzata dalla Regione Basilicata nel 2017 per le Rabatane di Tursi, Tricarico e Pietrapertosa, ha fatto si che si conservassero antichi usi, costumi e tradizioni della città di Pierro, pietra miliare della riscoperta del dialetto divenuto una vera e propria lingua.
Descrizione modalita' di gestione Dalla documentazione disponibile su queste tradizioni trasferite dalla letteratura poetica e scientifica è possibile condurre lo studio e recuperare i testi originali. La tradizione letteraria poetica che contraddistingue il territorio di Tursi è legata agli scritti del poeta Albino Pierro che ha condotto per anni un attento studio linguistico che manifesta come nei secoli l'influenza bizantina e araba è stata presente in questi territori almeno fino agli anni sessanta, periodo nel quale la forte emigrazione sociale ha fatto perdere la possibilità di una continuità delle tradizioni e degli antichi culti religiosi ma anche popolari. Le testimonianze storiche individuabili nel lavoro del poeta permettono di ricostruire in maniera scientifica le origini linguistiche e conseguenzialmente quelle della religione e della tradizione del territorio. La presenza di giovani studiosi particolarmente interessati al recupero di queste tradizioni è evidenziato dalle tesi di laurea elaborate e presentate su questi temi nell'ambito delle facoltà umanistiche e scientifiche lucane e dalle testimonianze raccolte nel corso dell'organizzazione del Premio Rabatana, riconoscimento attribuito a varie personalità lucane e locali, che si sono contraddistinte con il loro lavoro nel corso di questi anni per la valorizzazione e promozione delle nostre eccellenze.
Caratteristiche significative Gli elementi materiali che permettono la ricostruzione degli aspetti immateriali legati alle tradizioni popolari e religiose e alle modalità di vita sociale di questi territori sono identificabili nella documentazione di reperti e manufatti conservati nei depositi museali e nel patrimonio privato ed ecclesiastico relativo a manufatti riconducibili in maniera specifica a pratiche religiose e culturali svolte in passato e tramandate fino ai giorni nostri
Bibliografia G. Ostrogorsky, Storia dell'Impero bizantino;
Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive Il Comune di Tursi, nel corso degli ultimi anni, ha potuto contare su una fitta rete di collaborazione tra le associazioni presenti sul territorio che hanno dato la loro massima disponibilità per rendere fattibile tutti gli eventi che si svolgono durante l'anno.
Il Comune di Tursi si è avvalso di contributi regionali per via delle precarie condizioni economiche-finanziarie dell'ente che ha portato alla dichiarazione di dissesto finanziario nel 2020.

Attivita' proposte La valorizzazione della Rabatana e della cultura delle tradizioni di questo territorio è parte del progetto La Rabatana, verso il riconoscimento Patrimonio Unesco elaborato dal Comune di Tursi in collaborazione con le associazioni presenti sul territorio, gli studiosi e gli appassionati di tradizioni popolari. Il programma di studio prevede un'articolazione distribuita su un periodo breve, medio e lungo che interessa i prossimi dieci anni. L'attività a breve periodo riguarderà i prossimi tre anni. Il primo anno prevede il l'avvio dei lavori del Comitato tecnico scientifico e culturale istituito dal Comune di Tursi per sviluppare lo studio finalizzato all'identificazione e radicazione degli usi e costumi del territorio, con un occhio di riguardo all'internazionalizzazione della Rabatana. Nel secondo anno si rafforzeranno e svilupperanno gli elementi che hanno portato emissari del Barhain e esponenti di spicco della cultura Araba e dei paesi dell'est Europeo, che hanno portato il nome di Tursi e della Rabatana ben oltre i confini nazionali. Il terzo anno si consolideranno gli elementi raccolti nei primi due anni e si procederà all'attuazione di politiche di recupero e valorizzazione di beni, come il Convento di San Francesco, al fine di farne un contenitore di idee e progettualità internazionali, anche attraverso spettacoli, manifestazioni e convegni che entreranno a far parte del piano della cultura previsto nel progetto generale di valorizzazione della Rabatana di Tursi.
E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'? Si, da oltre 7 anni
Descrizione attivita' realizzate o da realizzare Vedi il campo Attività proposte
Calendario attivita' Vedi il campo Attività proposte
Piano dei costi 200000
Piano dei ricavi 190000
Partecipazione comunita' Il progetto La Rabatana, verso il riconoscimento Patrimonio Unesco per il recupero e la valorizzazione del Centro storico della Rabatana prevede la partecipazione in franchising dei soggetti economici associativi di tutto il territorio di riferimento. Questo programma consente la partecipazione diretta dei soggetti interni al territorio quali elementi distintivi di una continuità delle tradizioni e della cultura considerati elementi fondamentali da recuperare per fondere insieme il recupero materiale del Centro storico con la sua componente culturale legata alla vita sociale.
Stato della progettazione Progettazione esecutiva e cantierabile