Localizzazione
Luogo culturale
|
La nascita della comunità di Carbone è legata indissolubilmente alla fondazione del monastero italogreco intitolato ai santi Elia e Anastasio. Il graduale avvio dei primi nuclei residenziali si registra, infatti, intorno all'area dell’attuale "Parco Monastico". Il documento più antico ad oggi rinvenuto, che testimonia la presenza del monastero, è dell'anno 1041: il testamento dell’abate Biagio. I monaci italogreci provenienti dall'Oriente, dopo aver attraversato la Sicilia, incrementarono la loro presenza nelle regioni centro-meridionali, fondando numerose comunità. A Carbone edificarono il centro più importante della Regione Basilicata e non solo, il quale mantenne inalterate le proprie funzioni fino alla soppressione, avvenuta nel 1809. La centralità del cenobio crebbe sempre di più e nel 1168, re Guglielmo II di Sicilia, affidò all’igumeno Bartolomeo il controllo materiale e spirituale di tutti i monasteri greci delle attuali Puglia e Calabria. L’abate di Carbone divenne signore assoluto, autonomo da ogni vescovo e indipendente dalle grandi famiglie feudali che imperavano nelle Terre limitrofe. A conferma dell’importanza dell'abbazia vi sono i nomi di illustri prelati che, nel corso del Seicento, ne detennero il controllo. Nel 1630 fu, infatti, titolare della commenda carbonese il cardinale Giovanni Battista Pamphilj, eletto pontefice nel 1644 con il nome di Innocenzo X. L’esperienza monastica ha lasciato traccia anche nelle abitudini alimentari e nei riti di vita quotidiana, in particolare quelli contadini: su tutti la coltivazione del coriandolo di piante ed erbe officinali.
|
Localizzazione geografica
|
É coinvolto l'intero territorio comunale dove, da anni, sono stati messi in campo progetti di recupero, di “rilettura”, di valorizzazione ed affermazione della propria identità storica, culturale e religiosa.
Così come viva è ancora la coltivazione e la tutela della biodiversità derivante dal diffuso utilizzo di erbe e di piante officinali introdotte dai monaci bizantini.
|
Descrizione del bene
Aree tematiche
|
- Storica (momenti, aspetti/problematiche, protagonisti) - Artistica - Santità e vissuto religioso - Territoriale-ambientale
|
Valutazione interesse culturale
|
Già nel lontano 1992 si tenne la prima rilevante iniziativa in concerto con l'Università degli Studi di Basilicata: un convegno internazionale di studi, svoltosi tra Potenza e Carbone nei giorni 26 e 27 giugno, in occasione del millenario della morte di San Luca Abate. Gli atti furono raccolti all'interno del volume pubblicato nell'anno 1996, C. D. FONSECA - A. LERRA (a cura di), Il monastero di S. Elia di Carbone e il suo territorio dal Medioevo all’Età Moderna, Galatina, Congedo Editori. Negli ultimi anni, l’Amministrazione comunale ha continuato a dedicare particolare attenzione alle peculiari e importanti vicissitudini storiche che contraddistinguono l’avvio e la graduale affermazione del piccolo borgo. Sono state proposte iniziative volte al recupero e alla valorizzazione del grande e importante patrimonio storico culturale (seminari formativi, convegni e attività di promozione culturale, incontri e dibattiti pubblici). Sono stati pubblicati, altresì, importanti testi: il saggio di don Antonio Appella “Il chiostro, il fiume e il castello. Il microcosmo di Carbone dall’età medievale tra monaci e signori nella valle del Serrapotamo” (2015); la traduzione della raccolta documentaristica di Gertrude Robinson “Storia e Cartulario del Monastero greco di S. Elia e Anastasio di Carbone” (2017); l’opera di Pietro Menniti “Cronica del Monastero archimandritale di S. Elia di Carbone dell’ordine di San Basilio Magno del 1707” a cura di Gennaro Chiorazzo (2017); il saggio di Mariano Mastropietro “La Terra di Carbone in età spagnola. I luoghi e le forme di esercizio del potere” (2019). Questa azione troverà ancor di più concretezza nel museo che verrà inaugurato nell’agosto del 2023 e che avrà la funzione di mettere in luce e far “risplendere” i tesori ereditati dal monastero e quelli conservati nelle numerose chiese parrocchiali.
|
Contesto
|
Le iniziative si svolgono sui luoghi in cui sorgeva l’imponente complesso abbaziale, del quale, oggi, si conservano gelosamente i ruderi del monastero. Nel luglio del 2013 sono stati inaugurati i lavori di recupero di quest'ultimi, con la costituzione del parco monastico basiliano, insieme alla ristrutturazione e messa in sicurezza della cella vinaria o grotta monastica. Questa, oltre ad ospitare pannelli illustrativi, è stata adibita come piccola sala adatta per lo svolgimento di mostre e convegni.
Anche il cibo è cultura e tradizione: la pratica della coltivazione, della raccolta e dell'utilizzo di piante e di erbe officinali si tramanda ormai da generazioni.
|
Descrizione modalita' di gestione
|
Il Comune di Carbone assieme alla Pro Loco, proseguendo iniziative già avviate ed altre in cantiere, intendono consolidare ed ampliare questo progetto di ricostruzione e di “rilettura” del passato alla luce dell'elevato interesse mostrato dall'intera comunità e soprattutto dalla platea dei visitatori. La rinnovata considerazione verso un vissuto così importante e così peculiare suscita attenzione sia nel comune turista, ma anche in studiosi specialisti della materia. Vivo interesse verso le antiche origini della comunità carbonese è stato mostrato dall’associazione culturale Casa Russa di Basilicata, che, già nell’ottobre 2016, ha svolto a Carbone il secondo incontro internazionale di interscambio culturale e religioso. I due enti, Comune e Pro Loco, assieme alle altre associazioni presenti sul territorio, intendono avviare un lavoro di sistematizzazione del materiale documentario presente presso i vari archivi, al fine di dar vita a nuove ricerche e pubblicazioni scientifiche inerenti, non solo la presenza dei monaci basiliani, ma che guardino anche al coinvolgimento e al ruolo svolto dalla comunità e dai suoi cittadini durante i grandi eventi di portata nazionale ed internazionale (dal Risorgimento, al Brigantaggio, alla “Questione Meridionale”, alle Guerre Mondiali, ai flussi migratori). I trascorsi storici ben si rifletto anche nelle usanze della gastronomia locale, unica nel territorio ad utilizzare, in particolare: coriandolo (spezia orientale portata dai monaci) e soppressata di fichi secchi.
|
Caratteristiche significative
|
La caratteristica di questo patrimonio comprende sia il recupero del materiale riguardante le realtà religiose, che può garantire una ripresa del dibattito culturale nell’ambito degli studi storici del monachesimo italogreco (che già in passato ha attirato studiosi nazionali ed internazionali, si pensi, ad esempio, alla filologa britannica Gertrude Robinson); sia la ricognizione di fonti documentarie utili per ricostruire il vissuto sociale, politico e culturale del borgo. L’obiettivo è anche quello di ravvivare la memoria storica (fino ad ora tramandata in maniera orale) rendendo protagonisti attivi non solo i giovani, ma anche gli anziani della comunità.
Le azioni intraprese cercano di non far disperdere un patrimonio di conoscenze, di azioni e tradizioni che è arrivato fino ai nostri giorni, quasi immutato nel tempo. Storia, tradizioni e biodiversità rappresentano un bagaglio culturale da valore inestimabile, oltre che elemento distintivi del piccolo borgo.
|
Bibliografia
|
1. P. E. SANTORO, Storia del Monastero di Carbone dell’Ordine di S. Basilio annotata e continuata dal dottor D. Marcello Spena, in Napoli, presso i soci De Bonis e Morelli, 1831.
2. G. ROBINSON, History and cartulary of the Greek monastery of St. Elias and St. Anastasius of Carbone, in «Orientalia Christiana», 1929.
3. P. MENNITI, Cronica del monastero Archimandritale di S. Elia di Carbone dell'ordine di S. Basilio Magno, Archivio Segreto Vaticano, fondo Basiliano.
4. C. D. FONSECA - A. LERRA (a cura di), Il monastero di S. Elia di Carbone e il suo territorio dal Medioevo all�??Et? Moderna, Galatina, Congedo, 1996.
5. L. BUBBICO, Carbone: i possessi del monastero di S. Elia, in L. BUBBICO - F. CAPUTO - A. MAURANO (a cura di), Monasteri italogreci e benedettini in Basilicata, Matera, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, 1996.
6. L. BRANCO, La storia del monastero di Carbone di Paolo Emilio Santoro con la continuazione di D. Marcello Spena, Venosa, Osanna, 1998.
7. A. APPELLA, Il chiostro, il fiume e il castello. Il microcosmo di Carbone dall’età medievale tra monaci e signori nella valle del Serrapotamo, Lagonegro, PUBBLY service, 2015.
8. G. ROBINSON, Storia e Cartulario del Monastero greco di S. Elia e Anastasio di Carbone, Lagonegro, PUBBLY service, 2017.
9. G. CHIORAZZO (a cura di) Cronica del Monastero archimandritale di S. Elia di Carbone dell’ordine di San Basilio Magno del 1707 di Pietro Menniti, Lagonegro, PUBBLY service, 2017;
|
Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive
|
Nel corso di questi anni il Comune di Carbone ha investito importanti risorse per la pubblicazione di saggi storici e l’organizzazione di seminari formativi.
Così come sono state portate avanti azioni di salvaguardia, promozione, fruibilità e valorizzazione delle piante officinali e aromatiche.
|
Attivita' proposte
|
Oltre a continuare con le azioni di approfondimento storico sul monastero ed a promuovere azioni tese alla salvaguardia della biodiversità, si ritiene importante dar corso alla realizzazione di un laboratorio dei sensi, al fine di preservare e far conoscere le piante officinali e aromatiche, introdotte proprio dei monaci basiliani.
Le attività proposte possono così essere elencate:
1. Seminari formativi.
2. Laboratori di ricerca storica.
3. Attività di studio e di organizzazione del materiale d’archivio.
4. Realizzazione di una collana di saggi storici.
5. Seminari di paleografia e di codicologia.
6. Percorsi sensoriali tra gusto e olfatto.
|
E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'?
|
Si, da oltre 7 anni
|
Descrizione attivita' realizzate o da realizzare
|
Convegni, seminari, presentazioni di saggi pubblicati, organizzazione e valorizzazione di fonti scritte inedite.
Si vuole realizzare anche un laboratorio dei sensi al fine di conservare e far conoscere le piante officinali e aromatiche, introdotte dei monaci basiliani
|
Calendario attivita'
|
Le attività si svolgono durante tutto l'anno e, in particolar modo, nei periodi estivi ed autunnali, quando si registra il maggior numero di presenza turistiche.
|
Piano dei costi
|
40000
|
Piano dei ricavi
|
0
|
Partecipazione comunita'
|
Ad essere coinvolta è tutta la comunità carbonese, che partecipa sempre con vivo interesse alle attività culturali proposte dall'Amministrazione comunale e dalle associazioni locali. Le azioni proposte servono innanzitutto per salvaguardare i saperi delle persone anziane che custodiscono un importante patrimonio di conoscenze, in particolare sulla raccolta e l'utilizzo delle piante officinali. Questo progetto coinvolge gli anziani e i giovani, destinatari e futuri custodi di queste conoscenze, che costituiscono un importante patrimonio valoriale collettivo e possono, altresì, rappresentare occasione di crescita, di confronto e di positiva socializzazione.
|
Stato della progettazione
|
Progettazione preliminare
|