Descrizione del bene
Aree tematiche
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- Storica (momenti, aspetti/problematiche, protagonisti) - Demoetnoantropologica (Tradizioni, riti, ...) - Santità e vissuto religioso - Territoriale-ambientale
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Valutazione interesse culturale
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In tutta Italia ed Europa sono attestati innumerevoli riti di Maggio, la gran parte di questi appartengono alla categoria dei cosiddetti "alberi di Maggio". Il Majo di Pietrapertosa è uno dei culti arborei della Basilicata ed in particolare dell?area del Parco Regionale di Gallipoli Cognato e delle Piccole Dolomiti Lucane. In quest'area si annoverano,infatti, il "Maggio" di Accettura, di Oliveto Lucano e di Castelmezzano. Ognuno dei riti arborei citati è indissolubilmente legato alla devozione per un Santo. A Pietrapertosa il Majo stabilisce una relazione tra l'albero, Sant Antonio di Padova e la comunit?. Attualmente, il majo non costituisce un rituale propiziatorio per la prosperit? della terra e dei campi. Questo patrimonio dinamico, resistente ai cambiamenti sociali ed ancorato alla devozione, è diventato un attrattore per le comunit? limitrofe e per i tanti turisti che visitano le Dolomiti Lucane. Il majo si fa ambasciatore dell'identit? pietrapertosana, veicolo narrativo di storie e di storia.
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Contesto
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Il ciclo cerimoniale del Majo ha inizio in concomitanza con la festivit? religiosa di Sant Antonio di Padova (13 giugno). In quella giornata gli uomini abbattono un cerro, scelto tra i più alti, dritti e belli della foresta di Montepiano, parte integrante del suddetto Parco. Inoltre, viene accuratamente scelta la cima di un agrifoglio la quale sar? innestata al majo la settimana successiva. Il sabato seguente un gruppo di "ualani"(identificazione dialettale dei bovari) si recano con le loro pariglie di buoi al bosco per trasportare il majo in paese. Percorrendo un antico tratturo, all'imbrunire il majo trainato dai buoi entra a Pietrapertosa dove trova collocazione nei pressi del convento di San Francesco, luogo in cui soster? per tutta la notte. Il mattino successivo la devozione per il Santo si esprime attraverso la processione e la Santa messa, tuttavia non mancano espressioni della devozione popolare come i "ceri" (composizioni votive di candele) realizzati sapientemente dalle donne. Questi ultimi vengono portati in processione dalle donne scalze in segno di devozione. Al termine della processione, sotto lo sguardo del Santo, in un clima di allegria e forte tensione emotiva, l'albero viene innalzato con l'ausilio di funi legate al campanile del convento. Questa lunga e delicata operazione si conclude il Majo che svetta in tutta la sua solennit? sul campanile, sugli astanti e sul Santo. L'ultima azione cerimoniale è prevista nel pomeriggio della medesima giornata, in cui uomini giovani ed adulti tentano la scalata del Majo quasi a voler sfidare la natura. Solo i più abili riesco ad arrivare in cima.
il tutto è organizzato da un apposito comitato feste, supportato dall'amministrazione comunale e dai membri della pro-loco. Durante gli scorsi anni sono stati organizzati convegni e mostre in cui la tematica dei riti arborei è stata trattata in comparazione con i gi? citati riti arborei presenti in altre comunit? dell'area del Parco. La realizzazione di un documentario riguardante la medesima tematica ha consentito una forma di tutela e soprattutto di promozione del bene, reso fruibile attraverso lo strumento della documentazione video.
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Descrizione modalita' di gestione
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Il Majo di Pietrapertosa appartiene ai quei rituali di primavera definiti dagli antropologi "culti arborei". La cerimonia del Majo si ripete ogni anno in ricorrenza della festivit? di Sant Antonio di Padova. L'antico rituale, interpretato come une cerimonia di propiziazione della natura, era strettamente legato alle pratiche agricole e pastorali. Le tradizioni, come le societ?, sono in continuo mutamento perché patrimonio vivo, il quale fluidamente si adatta alle esigenze degli uomini e del tempo. Anche la tradizione del majo ha dovuto riconfigurarsi, risignificarsi e rifunzionalizzarsi. Da rituale propiziatorio si è trasformato in un bene culturale da tutelare, in un potente momento di devozione e di socializzazione per la comunit?, attraverso il quale essa si riconosce e si riconferma. L'annuale ricorrenza della festivit? in onore di Sant Antonio, costituisce di per sé una forma di conservazione del bene poiché il ripetersi della formula cerimoniale ne consente la tutela e la trasmissione. La comunit? partecipe all'evento ha responsabilit? di salvaguardare,valorizzare e creare le condizioni affinchè questo bene non vada perduto. Convegni e documentari costituiscono le azioni gi? messe in atto volte a tutelare e valorizzare il bene.
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Caratteristiche significative
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Importante pratica rituale e festiva, momento di coesione sociale, di devozione e di riproduzione di dinamiche della memoria e dell'identit? della comunit?.
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Bibliografia
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Bronzini G.: Accettura, Il contadino, l'albero, il Santo., Galatina, Congedo, 1979.
AAVV, Fior di maggio, l'antico rito di piantar alberi, a cura della scuola elementare statale "A. Moro" di Accettura, 1999.
Lanternari V, Crisi e ricerca dell'identit?, Liguori, 1977.
diversi numeri della rivista "Al parco"
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Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive
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autofinanziamento: 3.000,00 (€ 1.000,00 per ogni anno)
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Attivita' proposte
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Dalle ricerche bibliografiche è emersa una carenza di studi riguardo il Majo di Pietrapertosa, il quale seppur menzionato in alcuni testi scientifici non è stato oggetto di approfondite ricerche. Pertanto si rende necessaria la documentazione di questa tradizionale festivit? con l'ausilio ricerche demoetnoantropologiche, mostre fotografiche, raccolta del patrimonio sonoro, documentari e conferenze a fini divulgativi. Incontri-scambio con le altre comunit? in cui sono presenti i riti arborei( le gi? citate facenti parte del Parco di Gallipoli Cognato, altre comunit? lucane come Castelsaraceno, Viggianello, Rotonda, e la comunit? calabra di Alessandria del Carretto) al fine di candidare tali culti arborei al Patrimonio Universale intangibile dell'Unesco.
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E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'?
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No, da realizzare per la prima volta
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Descrizione attivita' realizzate o da realizzare
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Convegni, documentari, materiale divulgativo.
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Calendario attivita'
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Anno 2018
-Ricerca delle più antiche testimonianze (orali e videofotografiche) inerenti la tradizione del majo
-giugno 2018: svolgimento della manifestazione
Anno 2019
-Trascrizione delle testimonianze raccolte e realizzazione di un opuscolo che le contenga, accompagnate dalle fotografoie reperite
-Realizzazione di un video riassuntivo di tutte le edizioni della manifestazione di cui si ha traccia e proiezione pubblica di esso, durante un convegno in merito organizzato
-Laboratori artigianali del legno, volti alla produzione dei vari attrezzi e strumenti utili al taglio e al trasporto dell?albero
giugno 2016 svolgimento della manifestazione
Anno 2020
-diffusione dell?opuscolo e del video realizzati soprattutto negli altri comuni in cui hanno luogo manifestazioni simili, gemellaggi con esse mirati alla candidatura di tali culti arborei al Patrimonio Universale Intangibile dell'Unesco
Realizzazione di una mostra permanente del materiale fotografico raccolto, che riproduca il cronologico susseguirsi delle fasi del rito, e degli attrezzi/strumenti realizzati durante il laboratorio
giugno 2020 svolgimento della manifestazione
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Piano dei costi
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50000
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Piano dei ricavi
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0
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Partecipazione comunita'
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Il coinvolgimento della comunit? locale è massiccio e significativo. Gli uomini, anche coloro che non sono "ualani" , accompagnano il majo in tutte le sue fasi, cos? come le donne. Queste ultime hanno il compito di distribuire biscotti ( tipici prodotti appositamente in onore di Sant Antonio) e vino all'arrivo del Majo alle porte del borgo, accogliendo, cos?, anche i visitatori.
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Stato della progettazione
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Progettazione preliminare
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