Localizzazione
Luogo culturale
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Il comune di Marsico Nuovo è geograficamente dislocato sul confine occidentale della Regione Basilicata e ricade in gran parte nel territorio tutelato dal Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, la cui sede è qui ospitata nello storico palazzo Manzoni. La città ha sempre risentito della sua vicinanza all’area campana e specificatamente salernitana, facendo parte, fino all’inizio del ‘800, della provincia di Principato Citra. D’altra parte, tutto il Vallo di Diano, oggi in provincia di Salerno, rientrava nelle competenze territoriali della contea di Marsico e, a partire dal 1463, i conti di Marsico della celebre famiglia Sanseverino divennero anche principi di Salerno, rinsaldando ulteriormente i rapporti tra i due centri. Nel contesto regionale lucano, dunque, Marsico mostra una peculiare “tipicità” storico culturale, nettamente distinta da quella che caratterizza gli altri “nodi storici” regionali (Matera, Tricarico, Lagopesole, Acerenza, Melfi, Venosa).
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Localizzazione geografica
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Non a caso Marsico ha recentemente ottenuto il riconoscimento del titolo di città per meriti storici. Le origini della cittadina si perdono, infatti, nei secoli ed il blasone storico ne è la caratteristica principale. La ricerca archeologica ha dimostrato la presenza di un centro abitato fortemente connotato in epoca lucana (V- IV secolo a. C), ma le numerose sepolture di età arcaica ed ellenistica, rinvenute tutto intorno al centro storico, rende plausibile un insediamento già in epoca enotria. Con l’arrivo dei Longobardi la città visse il suo periodo di massimo splendore, divenendo, come sede di contea (960 d. C.) e di Diocesi (1058 d. C.), il centro di riferimento di quella che lo storico Giacomo Racioppi definì la “Provincia di Marsico”. I Re normanni di Sicilia affidarono la città a propri congiunti, mentre nel periodo svevo i potenti conti Sanseverino ne fecero il centro di quello che gli storici definiscono “un Regno nel Regno”. Dal 1552 la città si autogovernò in regime di Regio Demanio e solo nel 1638 venne nuovamente infeudata ai Pignatelli col titolo di Principato. Prima della ripresa economica e demografica del ‘700, la peste del 1656 ne dimezzò la popolazione. Durante i primi decenni dell’‘800 partecipò attivamente al processo risorgimentale come sede di un importante “Vendita” della Carboneria e dopo l’unità d’Italia fu sede di una Sottozona Militare per la lotta al brigantaggio. Nel 1870 era il quinto comune lucano per popolazione residente, ma il fenomeno migratorio di fine ‘800 ne ridimenzionògravemente il peso demografico.
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Descrizione del bene
Aree tematiche
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- Storica (momenti, aspetti/problematiche, protagonisti) - Linguistica (dialetti, ...) - Artistica
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Valutazione interesse culturale
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Nel sistema istituzionale del nostro Paese i beni etnoantropologici e quelli musicali fanno parte del patrimonio culturale immateriale. In realtà, alla nozione di "bene musicale" non può essere attribuito semplicemente la natura di bene immateriale, nella misura in cui in questa definizione rientrano anche gli oggetti che testimoniano la tradizione musicale di un luogo, quali gli spartiti, gli strumenti, musicali.
Diverse esperienze di ricerca hanno indagato sul paesaggio sonoro nel quale erano immersi i nostri avi e hanno contribuito a ricostruire, attraverso la musica e i suoi oggetti, l'identità culturale delle nostre comunità, risvegliando l'interesse sulla storia del proprio territorio, le sofferenze, le gioie, le speranze, le sconfitte della gente che, spesso, è stata indotta a lasciare la propria terra, costretta a spezzare il legame di amore e di apparteneza che a questa li legava.
Un legame che si alimentava anche attraverso la conservazione delle tradizioni musicali, fortemente presente nella famiglia D’Agrosa (emigrata in Francia verso la fine dell’ ‘800) costantemente mantenuto vivo da Elvira Dagrosa, madre di George Brassens.Loic Rochard, nel libro “Brassens par Brassens” conferma questa ipotesi, quando afferma che “la musica e la canzone, presente nella sua famiglia, fanno progressivamente nascere la sua vocazione”.Sua madre, infatti, suonava il mandolino che, portato dall’Italia in Francia,ed era solita cantare al piccolo George “dolci melodie” come lo stesso cantautore ricorda nella sua canzone “Maman, Papa” quando dice “Maman, je préfère à mes jeux fous ……. demeurer sur tes genoux et, sans un mot dire, entendre tes refrains charmants”.Proprio strimpellando su questo strumento Georges apprese i rudimenti della musica che lo portarono allo studio della chitarra.Ma anche nella sua canzone-testamento “Supplique pour être enterré à la plage de Sète” si augurava di essere sepolto su una spiaggia per udire “la lieta melodia di una tarantella”.E proprio la tarantella ed il suo anarchismo lo inducevano a cantare le puttane e non le signore, i dimenticati e non i potenti, l'amore profano e non quello sacro, temi che Brassens ha tramandato all'allievo De Andrè che non celava la sua infinita stima verso George e diceva “ Mi ha sconvolto la vita. Se ho iniziato a fare questo mestiere è solo merito suo".Non a caso il poeta genovese ha tradotto e riproposto brani di Brassens, tra i quali “Il gorilla, Morire per delle idee, Nell’acqua della chiara fontana, Le passanti, Marcia nunziale, Leggenda di natale, Delitto di paese ecc.”.Gianni Mura, nell’inserto “CULTURA” della Repubblica, lo definisce “Il Padre di tutti i cantautori”;Garcia Màrquez lo riteneva il maggior poeta francese contemporaneo.Per questa sua capacità di scrittura dotta gli venne attribuita “La legione d’onore” che Brassens, convinto anarchico, rifiutò come precedentemente aveva fatto Jean Paul Sartre
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Contesto
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Il Comune di Marsico Nuovo da qualche anno ha avviato una serie di attività tra loro intrerconnesse, partendo dalla individuazione e valorizzazione dei luoghi di origine della famiglia D’Agrosa (A Brassens sono state intitolate una Piazza ed una strada dove è ancora esistente la casa di suo madre Elvira), ma anche organizzando, in collaborazione con l’Associazione Brassens, un premio destinato alla musica d’autore, giunto già alla terza edizione (il primo dei quali incluso tra le manifestazioni di Matera 2019).
All’evento hanno partecipato giovani promesse provenienti da tutte le regioni italiane, giudicati da personaggi di spicco della musica italiana tra i quali Beppe Chierici, Eugenio Bennato, Giovanni Caccamo, Mariella Nava.
Una comunità, quella Marsicana, che nell’ambito di un complesso di iniziative mirate alla crescita della società civile punta alla valorizzazione di ogni tipo di risorsa del territorio, tra queste la messa a valore dell’immenso patrimonio musicale (materiale ed immateriale), strumento rilevante per rimettere in moto processi di economia stabile.
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Descrizione modalita' di gestione
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L’interesse nazionale creatosi intorno al cantautore francese, di origiene marsicana, ha aperto una nuova prospettiva di sviluppo ed ha suggerito di approfondire il mondo della poetica musicale di Brassens, attraverso uno studio che indaghi sulle origini della “Tarantella Brasseniana” della quale parla Giuseppe Setaro su Foolk Magazine che, sostanzialmente, viene tipizzata come “lucana” e che si differenzia dalle tarantelle napoletane per una forte carica arcaica nella quale è ricorrente una sorta di monotonia musicale data dal ritmo essenziale, tutte caratteristiche che si ripetono nella produzione di Brassens.
Si vuole, in sintesi, contribuire allo sviluppo locale indagando sugli elementi musicali radicati nel territorio, con l’attenzione rivolta alle contaminazioni tranfrontaliere, investendo nel patrimonio musicale popolare che non ha conosciuto barriere. Come dimostra l’esperienza brasseniana.
Il tutto si attuerà attraverso il coinvolgimento dei territori, ove i cittadini, guidati da esperti musicologi e antropologi, saranno chiamati a immergersi nelle proprie tradizioni musicali, fatti di canti e strumenti, per poi interpretarle, ascoltarle per elaborare un percorso di appartenenza a quella gente che ha patito sofferenze, ha goduto delle gioie, ha coltivato le speranze, ha sopportato le sconfitte.
Basti pensare alla paura che sicuramente si impadronì dei componenti della famiglia D’Agrosa quando, ad Aigues – Mortes, decine di italiani emigrati in un paese molto vivino a Sète (dove nacque George Brassens) furono barbaramente trucidati dalla popolazione locale.
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Caratteristiche significative
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Si ritiene sia utile mostrare uno spaccato della storia italiana dell’800 anche per offrire una chiave di lettura delle problematiche connesse alla integrazione e all’accoglienza che, ancora oggi, a distanza di quasi due secoli, non sembrano essere state risolte.
Le iniziative potranno contare su contributi specialistici (principalmente musicologi, storici e antropologi), ma anche dell’’Istituto Francese Grenoble di Napoli che, nel passato, ha già assicurato la sua presenza in una manifestazione organizzata dall’Amministrazione comunale.
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Bibliografia
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Le fonti bibliografiche che riguardano Georges Brassens sono di una tale vastità che è complicato richiamarle tutte.
Tra libri, manuali, recensioni, se ne contano diverse centinaia.
Meno numerose, ma sicuramente interessanti e colme di spunti utili allo sviluppo del programma che viene proposto, sono quelle che riguardano in maniera specifica le tradizioni musicali di Basilicata.
Tra le prime ci limitiamo a richiamare quelle citate dall’Encinclopedia Treccani
(Navarre, Brassens, le poète... et le copain, in Les lettres françaises, 17 ott. 1957; R. Lacôte, Brassens, ibid., 19 sett. 1963; Georges Brassens, poète d'aujourd'hui. L'intégrale de ses chansons, introd. di A. Bonnafé, Parigi 1965; A. Larve, Brassens ou la mauvaise herbe, ivi 1970; Georges Brassens, prs. di A. Bonnafé, ivi 1971; R. Fallet, Brassens, ivi 1973.),
Tra le seconde:
le registrazioni di Diego Carpitella ed Ernesto de Martino (1952), Squilibri, Roma 2013
Enzo Alliegro, L"arpa perduta. Dinamiche dell’identità e dell’appartenenza in una tradizione di musicanti girovaghi, Argo, Lecce 2007
Musiche tradizionali in basilicata di Adamo Giorgio
Editore: Squilibri;
La Musica Tradizionale della Basilicata di Autori vari
Rielaborazioni polifoniche di brani della tradizione Lucana (con CD allegato);
Il patrimonio musicale: entità materiale e immateriale
Estratto da (il) saggiatore musicale. Di Angelo Pompilio, Alessandro Iannucci;
Tutte le produzioni di Graziano Accinni.
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Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive
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Il progetto può contare sia su risorse indirette che su contributi economici diretti. L’Amministrazione comunale, infatti, si farà carico dei costi organizzativi attraverso l’utilizzo di personale e strutture tecnologiche in dotazione del Comune, mentre l’interesse transnazionale della manifestazione renderà possibile un sostanzioso interessamento economico da parte delle società energetiche francesi che lavorano sul territorio lucano.
Si potrà contare, inoltre, su ulteriori risorse disponibili nell’ambito degfli interventi sostenuti dal PO Val d’Agri che, ricordiamo, sono aggiuntive e non sostitutive di quelle ordinarie.
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Attivita' proposte
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Il progetto “Musica senza frontiere” si affiancherà alle attività connesse con il “ Premio Brassens per la musica d’autore”, attraverso due distinte operazioni:
• la messa a punto e la presentazione di una ricerca sulle musiche tradizionali, le contaminazioni transalpine e gli elementi invarianti di queste due esperienze, i cui risultati saranno presentati all’interno delle manifestazioni già attive, attraverso un convegno all’interno del quale saranno mostrate proiezioni e saranno eseguiti i brani più significativi oggetto di studio;
• l’allestimento, nell’abitazione di origine della madre di Brassens, Elvira D’Agrosa, di una mostra/museo permanente degli oggetti che testimoniano la tradizione musicale delle nostre zone, senza rinunciare a mostrare la documentazione che descrive le motivazioni che indussero molti nostri conterranei a varcare i confini nazionali, affrontando diffidenze e contrarietà che resero difficile e problematica la loro integrazione nei paesi che li ospitarono.
La visita al museo sarà un’immersione totale sui temi indagati.
I locali della mostra/museo saranno dotati di apparecchiature multimediali che illustreranno i risultati della ricerca di cui al primo punto.
Saranno anche avviate attività di interscambio culturale con la Cité de la musique di Parigi per recuperare la documentazione ivi esposta in occasione della mostra dedicata a Georges Brassens nel trentennale dalla morte e con “Espace Georges Brassens” di Sète. Entrambe, infatti, hanno richiesto di ricevere notizie e documenti che illustrassero le vicende del ramo italiano del poeta francese.
Un’occasione per diffondere in ambito trasnazionale gli elementi universali della musica popolare.
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E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'?
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Si, da 4 a 7 anni
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Descrizione attivita' realizzate o da realizzare
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Anche se in maniera non coordinata, nel Comune di Marsico, da quasi un ventennio, sono state realizzate manifestazioni di musica folkloristica e tradizionale organizzate dall’Associazione “’U jascungiedd(e)”.
Le attività incentrate sulla figura di Brassens, invece, sono state molteplici, sebbene non completamente organizzate in maniera strutturale. In occasione della intitolazione di una piazza e di una strada al poeta francese, infatti, sono stati ospitati studiosi ed esecutori delle sue composizioni (Tra gli altri un suo nipote venuto dal paese d’oltrealpe).
Anche il borgo-albergo del centro urbano, inoltre, è stato intitolato “Il borgo della musica” attraverso un esplicito richiamo a George Brassens.
Già si è detto del premio Brassens per la canzone d’autore.
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Calendario attivita'
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ANNO 2023
ricerca musicale-demoantropologica
FESTIVAL
Acquisto e ristrutturazione immobile
ACQUISTO Impianti tecnologici/multimed.
ANNO 2024
FESTIVAL
INAUGURAZIONE MUSEO
IMPLEMENTAZIONE Impianti tecnologici/multimed.(sviluppo)
Progetto grafico e stampe (anche per rapporti con la Francia)
ANNO 2024
FESTIVAL
CONVEGNISTICA
IMPLEMENTAZIONE MUSEO
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Piano dei costi
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86500
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Piano dei ricavi
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86500
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Partecipazione comunita'
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La comunità Marsicana, come già si è detto, parteciperà attivamente alla costruzione e alla realizzazione del progetto, attraverso il coinvolgimento diretto nella ricerca, affiancati da esperti musicologi e antropologi.
Ma anche la struttura produttiva e commerciale sarà chiamata a dare un proprio contributo in termini di allestimenti tematici delle vetrine che, in occasione delle manifestazioni, saranno più attrattive per i fruitori.
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Stato della progettazione
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Progettazione esecutiva e cantierabile
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