Descrizione del bene
Aree tematiche
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- Storica (momenti, aspetti/problematiche, protagonisti) - Demoetnoantropologica (Tradizioni, riti, ...) - Saperi tecnici e artigianali - Territoriale-ambientale
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Valutazione interesse culturale
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Ferrandina e majatica: un binomio inscindibile. Da sempre la coltivazione degli ulivi e la produzione dell’olio extravergine di oliva sono una peculiarità di questo territorio che conta più di 200.000 piante di ulivo di cultivar majatica.
Testimonianza “vivente” di una storia bimillenaria è il cosiddetto “Patriarca”, un albero plurisecolare i cui polloni sono stati piantati nel “Giardino dei Patriarchi dell’Unità d’Italia” della villa dei Quintili sull’Appia Antica a Roma. Poco distante da questo albero monumentale, nel 2007, sono stati rinvenuti i resti di un frantoio oleario databile al IV secolo a.C., nel corso di indagini di archeologia preventiva.
I primi risultati del progetto “FArch – Ferrandina Archeologica”, nato dalla collaborazione tra Unibas-DiSu, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Basilicata e Comune di Ferrandina, non fanno altro che confermare come la coltivazione dell’ulivo sia strettamente legata alla storia di Ferrandina, sin dall’epoca Lucana.
Nel corso delle indagini sul campo, condotte tra 2018 e 2019 dall’equipe di ricercatori, guidata da Antonio Pecci e Fabio Donnici sotto la direzione scientifica della professoressa Maria Chiara Monaco, sono state individuate in maniera chiara: la cella olearia costruita con muretti a secco, le presse, una canaletta in pietra terminante in una vaschetta per la decantazione e la raccolta dell’olio. Tutti elementi che lasciano ipotizzare la presenza di un impianto agricolo di grandi dimensioni. I resti messi in luce, infatti, sono relativi solamente al settore dedicato alla spremitura delle olive. È altamente probabile che intorno ad essi possano essere individuate le aree adibite alla frangitura e allo stoccaggio delle olive.
Ma a rendere la scoperta del frantoio in agro di Ferrandina ancora più eccezionale è la presenza, nello stesso sito, di alcuni “carporesti” di Olea Europaea in ottimo stato di conservazione. Un ritrovamento che apre nuovi interessantissimi scenari di ricerca, allargando il campo dall’archeologia alla Paleobotanica. L’esame delle olive “fossili” potrebbe rivelare informazioni decisive sulla tipologia di cultivar e far luce sull’origine della Majatica, l’oliva tipica di Ferrandina.
Una ragione in più per continuare a seguire questo filone di ricerca, in un sito che, in tutta l’area di quella che fu la Magna Grecia, è l’unico esempio documentato della presenza di strutture olearie di età preromana.
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Contesto
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Il percorso di fruizione interattivo e immersivo del MAFE presenta quattro tappe principali, una per ciascuno degli ambienti in cui sono articolati gli spazi espositivi. La I sala è dedicata a “Ferrandina e la sua storia millenaria”; la II a , “L’epoca lucana nel territorio di Ferrandina”; la III al “Castello di Uggiano e la fondazione di Ferrandina” e la IV a “Ferrandina e il suo territorio” è dedicata alla vocazione olivicola del territorio ferrandinese e, in particolare, al frantoio di loc. S. Antonio Abate con le sue lastre pressorie (arae) rinvenute negli scavi del 2007 ed i carporesti di olive individuati nel 2019.
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Descrizione modalita' di gestione
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Il progetto di allestimento e il piano di comunicazione del Museo Civico Archeologico di Ferrandina sono finalizzati alla messa a valore e alla fruizione della ricchezza del patrimonio storico, archeologico e tradizionale locale. Tale obiettivo è stato perseguito attraverso la formulazione di una proposta culturale che ha inteso affiancare, ai tradizionali strumenti conoscitivi e divulgativi, le nuove tecnologie per i Beni Culturali, in modo da accompagnare i visitatori in un’esperienza coinvolgente e al contempo impostata su solide basi scientifiche.
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Caratteristiche significative
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Nell’ottica di valorizzazione del patrimonio culturale locale, il progetto di allestimento è stato realizzato con l'obiettivo di diffondere conoscenza, rendendo accessibile il patrimonio culturale, con una precisa caratterizzazione di bene pubblico. Un simile percorso di progettazione e produzione dei contenuti digitali ha permesso di cogliere due risultati complementari. È stato possibile rendere accessibile porzioni di patrimonio altrimenti irraggiungibili (si pensi alla difficoltà richiesta dall’itinerario per raggiungere il castello di Uggiano) o per inoltrarsi negli uliveti di Ferrandina. Attraverso i contenuti digitali resi disponibili nel museo il visitatore può inoltre visualizzare architetture e paesaggi altrimenti impossibili da intuire a partire dalle tracce archeologiche disponibili nell’ambiente locale.
I touchscreen sono, invece, lo spazio dell’approfondimento: secondo il tempo personale dell’utente, è possibile navigare tra modelli tridimensionali, testi, immagini d’archivio, planimetrie storiche.
Il videomapping, posizionato nello specifico nella sala dedicata al castello di Uggiano, è stato progettato per offrire una fruizione dall’impronta squisitamente artistica sia delle architetture sia dei personaggi principali della vicenda storica.
Vi è infine la possibilità di compiere un viaggio immersivo nella storia della Ferrandina Millenaria, soffermandosi in particolare nell’età Lucana, attraverso i visori VR. Per questo tipo di output è stato realizzato un prodotto immersivo e interattivo, con sceneggiatura originale, per offrire al visitatore l’occasione di essere catapultato nell’ambientazione dell’epoca, durante le calde e movimentate giornate di preparazione alla battaglia.
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Bibliografia
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-M. C. Monaco, A. Pecci, F. Donnici, Ferrandina: storia e archeologia di un territorio millenario”, M. C. Monaco, A. Pecci, F. Donnici (a cura di), Tipografia-Legatoria Menzella, Ferrandina 2021. ISBN 9791220095167.
- M. C. Monaco, A. Pecci, F. Donnici, Ferrandina: riemerge dal passato un frantoio oleario del IV secolo a.C., in Agrifoglio Notiziario regionale di agricoltura sostenibile, a cura dell’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura, n. 91, 2020. ISSN 2421- 3268.
-M. C. Monaco, A. Pecci, I. Campanile, F. Donnici, Conoscenza e valorizzazione del paesaggio per la costruzione e la preservazione dell’identità culturale. Il caso di Ferrandina (Mt), in Landscapes – Paesaggi culturali, Atti della Giornata di Studi tenutasi a Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il 30 maggio 2019, F. Cambi, D. Mastroianni, V. Nizzo, F. Pignataro, S. Sanchirico (a cura di), Roma, Fondazione Dià Cultura, 2021, pp. 237-253, ISBN 978-88-946182-2-8.
- A. Pecci, Ferrandina. Guida alla città di Federico d’Aragona, Zaccara Editore, Lagonegro, 2019.
-https://www.rainews.it/tgr/basilicata/video/2021/10/bas-ferrandina-Mafe-Museo-Archeologico-6d5a88ea-58d6-441a-821b-ba54d2b138a5.html
-https://www.touringclub.it/i-paesaggi-del-cibo/il-patriarca-l-olivo-di-ferrandina
- https://tg24.sky.it/potenza/2021/09/30/a-ferrandina-inaugurato-il-museo--civico-archeologico-mafe
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Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive
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Il MAFE è stato realizzato con fondi del Gal Start 2020 e risorse di bilancio del Comune di Ferrandina che ha messo a disposizione i locali del museo, facendosi carico altresì di personale dipendente, attrezzature e servizi sorveglianza.
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Attivita' proposte
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La mostra “Ferrandina: storia e archeologia di un territorio millenario. Dall’Età del Ferro ai giorni nostri” ha previsto per la prima volta l’esposizione temporanea in loco di alcuni tra i più significativi reperti archeologici rinvenuti durante le campagne di scavo del progetto “FArch – Ferrandina Archeologica” presso le necropoli di loc. S. Antonio Abate (VII sec a.C.) e Mass. Lo Bianco (IV sec. a.C.), e nel corso delle attività di archeologia preventiva nei siti lucani di loc. S. Antonio Abate (frantoio di IV sec. a.C.) e Le Lenze (necropoli).
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E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'?
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Si, da 1 a 3 anni
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Descrizione attivita' realizzate o da realizzare
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Tra le attività da realizzare: ristampa di brochure e del volume "Ferrandina storia e archeologia di un territorio millenario" a cura di Maria Chiara Monaco, Antonio Pecci, Fabio Donnici; implementazione di nuovi contenuti multimediali; prosecuzione delle campagne di scavo e di ricerca sul territorio di Ferrandina; attività di restauro del materiale già repertato; laboratori didattici e attività di divulgazione attraverso convegni, incontri e visite guidate.
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Calendario attivita'
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In programma nel prossimo triennio: nel periodo estivo nuove campagne di scavi; durante tutto l'anno visite guidate al MAFE e momenti di divulgazione dei nuovi risultati dell'attività di ricerca sul campo.
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Piano dei costi
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150000
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Piano dei ricavi
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10000
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Partecipazione comunita'
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Il MAFE, sin dalla sua inaugurazione nel 2021, è diventato polo di aggregazione per la comunità. In particolare è sempre più di frequente meta di associazioni e scolaresche per lo svolgimento di attività laboratoriali ludico-didattiche, con l'obiettivo di rafforzare la conoscenza del patrimonio storico-paesaggistico di Ferrandina e fare del museo un luogo vivo, elemento di attrazione crescente per numerosi visitatori.
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Stato della progettazione
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Progettazione esecutiva e cantierabile
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