Localizzazione
Luogo culturale
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Il gioco è l’espressione più autentica della cultura umana. E’ sempre “figlio del tempo” e si adatta al contesto sociale in cui si svolge. Il recupero dei giochi tradizionali, rappresenta pertanto la riscoperta della propria storia, delle proprie origini e del proprio segno di appartenenza. Il gioco stimola l’inventiva, la curiosità la manualità, l’ingegno. Con il gioco il bambino si adatta e si avvicina alla società degli adulti.
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Localizzazione geografica
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Anche a Ferrandina, come in tutte le società povere, un tempo, i bambini si costruivano da soli i loro giochi con i materiali che c’erano a disposizione e la fantasia diventa materia primaria.
I giochi si facevano prevalentemente per strada, c’era il piacere di far parte del gruppo, di mettersi alla prova riuscendo a superare le difficoltà.
Ed è per strada, nei quartieri del centro storico che si intende far rivivere
i giochi di ieri, passatempi semplici e salutari, quando i momenti di tempo libero da dedicare al gioco erano veramente pochi, ma quando questo accadeva, giocavano tutti; grandi e piccini e non mancavano gli spettatori che assistevano alle prove.
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Descrizione del bene
Aree tematiche
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- Demoetnoantropologica (Tradizioni, riti, ...) - Linguistica (dialetti, ...) - Saperi tecnici e artigianali
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Valutazione interesse culturale
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I giochi di una volta erano basati sulla destrezza, sull’agilità, sulla velocità, sulla coordinazione, ma principalmente sulla forza fisica. Era considerato importante lo stare insieme, anche i momenti di lavoro si trasformavano in occasioni di socializzazione. La persona, allora, era al centro della società e il gioco era di tipo collettivo, creativo ad alto contenuto sociale. Ed è proprio la persona e la capacità di condivisione di uno spazio collettivo che si vuole riportare al centro, attraverso questo progetto, insieme al recupero e alla salvaguardia dei giochi tradizionali.
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Contesto
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Anticamente non esisteva alcun disturbo dall’esterno: niente TV, niente computer, niente videogiochi, c’era una scarsa produzione industriale di giocattoli, in compenso esisteva una solida presenza di rapporti interpersonali e di socializzazione. I bambini erano capaci di organizzare da soli i loro giochi e di scoprire l’alto contenuto sociale dello stare insieme con gli altri giocando. Il Progetto nasce dall’esigenza di valorizzare il patrimonio della tradizione locale e di “riscoprire” i giochi popolari di un tempo che oggi rischiano di essere dimenticati.
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Descrizione modalita' di gestione
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Il percorso mira a far conoscere lo spazio di gioco inteso come incontro, conoscenza, condivisione e rispetto delle regole di convivenza civile. Tra gli obiettivi: promuovere il dialogo intergenerazionale, potenziare l’autostima, promuovere l’autonomia, sviluppare le capacità espressive e manipolative, accrescere la coordinazione e le abilità motorie, migliorare le capacità critiche e comunicative, sviluppare le capacità organizzative e le competenze progettuali, potenziare capacità cognitive, di memoria e di risoluzione dei problemi, sviluppare capacità di autocontrollo, sviluppare le capacità relazionali, favorire il rispetto delle regole di convivenza civile, promuovere la creazione di un clima positivo di collaborazione.
I bambini verranno accompagnati lungo un percorso che li porterà a conoscere la storia e le caratteristiche dei giochi di un tempo. L’esperienza ludica verrà poi, rappresentata con un disegno e messa in pratica nel corso dei tornei nei quartieri. Ogni partecipante, alla fine del percorso formativo, riceverà una medaglia di partecipazione ai giochi.
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Caratteristiche significative
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Alcuni giochi hanno attraversato diverse epoche ed hanno mantenuto un fascino invariato (nascondino, la linea, il salto con la corda , ecc) ad un’analisi più attenta ci accorgiamo che contengono pure ciò di cui i bambini inconsciamente hanno bisogno: sono degli insostituibili elementi educativi. Elementi educativi che rientrano nello sviluppo dei nostri futuri cittadini capaci anche di vivere il presente e progettare il futuro attraverso la scoperta del passato. Comprendere che anche gli adulti, a loro tempo, sono stati bambini a cui piaceva giocare, può permettere ai ragazzi di capire meglio la dimensione tempo, le tappe evolutive che caratterizzano la nostra vita e percepire un collegamento tra generazioni.
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Bibliografia
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-Guccini, F. (2015). Il piccolo manuale dei giochi di una volta. Milano: Mondadori.
-Girardet, H. (2004). Vedere, toccare, ascoltare. L’insegnamento della storia attraverso le fonti. Roma: Carrocci.
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Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive
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Il Comune di Ferrandina contribuisce con risorse di Bilancio all'organizzazione e promozione dell'iniziativa.
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Attivita' proposte
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-Laboratori intergenerazionali per la trasmissione orale della conoscenza dai nonni ai nipoti dei giochi di una volta
-Tornei nei quartieri del centro storico dei giochi appresi durante i laboratori
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E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'?
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Si, da 4 a 7 anni
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Descrizione attivita' realizzate o da realizzare
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- Dal racconto all'azione sul campo: apprendimento diretto dei giochi di una volta
- Costruzione dei giochi di strada ('u strumbl, u' monopattin, u'cierchje, ecc.)
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Calendario attivita'
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I laboratori, pensati per la scuola primaria di I grado, si svolgeranno nel corso dell'anno scolastico, come attività extracurriculare.
I tornei si svolgeranno, ogni anno, nel periodo estivo.
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Piano dei costi
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75000
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Piano dei ricavi
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0
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Partecipazione comunita'
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Il progetto intende coinvolgere le associazioni locali anziani, la scuola primaria e i centri ludico-ricreativi, per un'azione condivisa di recupero, salvaguardia e rivitalizzazione dei giochi di una volta, un bene intangibile che merita di essere custodito e tramandato.
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Stato della progettazione
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Progettazione esecutiva e cantierabile
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