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Patrimonio culturale della Basilicata Regione Basilicata
Guida alla compilazione
Riferimenti dell'Ente
Qualificazione giuridica Comune
Denominazione COMUNE ACCETTURA
Codice fiscale/Partita IVA 83001130778
Comune Accettura
CAP 75011
PEC comune.accettura@cert.ruparbasilicata.it
Legale rappresentante Alfonso Vespe
Responsabile del procedimento
Nominativo Alfonso Vespe
Email vespealfonso@gmail.com
Telefono
Ruolo Sindaco
Denominazione del bene intangibile
Nome del bene I sentieri della Transumanza
Localizzazione
Luogo culturale Questa attività , che ha costituito occasione di contatto e di scambi commerciali, attesta , con l'organizzazione del viaggio e il raduno dei pastori, riti sociali consolidati , rientrando tra gli eventi più significativi del calendario agro-pastorale ; ad oggi, per quanto sempre più sostituite da moderni mezzi di spostamento, dalla strada ferrata agli autocarri, le antiche consuetudini esistono ancora in alcune zone.

In Piemonte, lungo le pendici delle Alpi Marittime, la secolare transumanza ha unito le popolazioni delle montagne liguri e cuneesi, mentrenel Trentino Alto Adige in numerose località viene festeggiata la desmontegada, la demonticazione. Le mucche, così come i cavalli, le pecore e le capre, in segno di ringraziamento per una buona stagione estiva, vengono addobbati con ghirlande di fiori e rami, immagini di santi per ricevere la protezione del Cielo, specchi e campanelle come difesa contro le negatività.

Nell’appennino tosco-emiliano, dal Medioevo agli anni ’50 del secolo scorso, dal versante emiliano e romagnolo il flusso della transumanza si snodava , coinvolgendo anche le aree marchigiane, umbre e laziali, verso la Maremma toscana, mentre nel sud Italia l’attività persiste principalmente tra l'Abruzzo e il Tavoliere delle Puglie , con diramazioni sia verso il Gargano che verso le Murge, passando per il Molise e la Basilicata.

In Sardegna, le comunità pastorali coinvolte negli spostamenti facevano corona sino agli anni ’70 al massiccio del Gennargentu, mentre in Sicilia l’attività è collocata nelle Madonìe e sui monti Nebrodi.
Localizzazione geografica Questa attività , che ha costituito occasione di contatto e di scambi commerciali, attesta , con l'organizzazione del viaggio e il raduno dei pastori, riti sociali consolidati , rientrando tra gli eventi più significativi del calendario agro-pastorale ; ad oggi, per quanto sempre più sostituite da moderni mezzi di spostamento, dalla strada ferrata agli autocarri, le antiche consuetudini esistono ancora in alcune zone.

In Piemonte, lungo le pendici delle Alpi Marittime, la secolare transumanza ha unito le popolazioni delle montagne liguri e cuneesi, mentrenel Trentino Alto Adige in numerose località viene festeggiata la desmontegada, la demonticazione. Le mucche, così come i cavalli, le pecore e le capre, in segno di ringraziamento per una buona stagione estiva, vengono addobbati con ghirlande di fiori e rami, immagini di santi per ricevere la protezione del Cielo, specchi e campanelle come difesa contro le negatività.

Nell’appennino tosco-emiliano, dal Medioevo agli anni ’50 del secolo scorso, dal versante emiliano e romagnolo il flusso della transumanza si snodava , coinvolgendo anche le aree marchigiane, umbre e laziali, verso la Maremma toscana, mentre nel sud Italia l’attività persiste principalmente tra l'Abruzzo e il Tavoliere delle Puglie , con diramazioni sia verso il Gargano che verso le Murge, passando per il Molise e la Basilicata.

In Sardegna, le comunità pastorali coinvolte negli spostamenti facevano corona sino agli anni ’70 al massiccio del Gennargentu, mentre in Sicilia l’attività è collocata nelle Madonìe e sui monti Nebrodi.
Descrizione del bene
Aree tematiche - Storica (momenti, aspetti/problematiche, protagonisti)
- Demoetnoantropologica (Tradizioni, riti, ...)
- Saperi tecnici e artigianali
- Territoriale-ambientale
Valutazione interesse culturale La transumanza quale elemento culturale, dal forte contenuto identitario, ha saputo nei secoli creare forti legami sociali e culturali tra i praticanti e i centri abitati attraversati, nonché rappresentare un'attività economica sostenibile caratterizzata da un rapporto peculiare tra uomo e natura, influenzando con la sua carica simbolica tutti i campi dell'arte. La transumanza è ancora oggi praticata sia nel Centro e nel Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi
Contesto La transumanza è una pratica conosciuta in tutto il mondo e che ricerche archeologiche attestano
anche in epoche assai remote. In Europa fu praticata quasi ovunque, e raggiunse delle dimensioni
significative in Spagna, nei Carpazi, nei Balcani, in Grecia, in Italia. Nel centro-sud Italia, in
particolare, divenne una delle principali e maggiormente regolamentate attività economiche
durante tutta l’età moderna e, proprio per questo, grande attenzione e grande cura vennero
riposte sul mantenimento e l’efficienza dei tratturi e sulla tutela dell’attività pastorizia e
transumante, sulla quale lo Stato si assicurava cospicui cespiti.
Già nel 1254 nel Regno di Napoli fu istituita una specifica magistratura a tutela del demanio
armentizio, denominata “Dogana della Mena delle Pecore” incaricata anche di riscuotere i
contributi dovuti per l’affitto dei pascoli. Ma è soprattutto con gli Aragonesi che c’è una capillare
organizzazione centralizzata del comparto, con l’identificazione dei Regi tratturi, le vie della
transumanza, di cui venne delimitato il tracciato con lapidi inamovibili e dei quali il più importante
era il cosiddetto Tratturo Magno che univa L’Aquila a Foggia.
Tale impianto rimase nei secoli successivi e fu ulteriormente potenziato dai sovrani Borbonici,
nel XVIII secolo, che provvidero a delle “reintegre” dei tracciati, cioè interventi per ripristinare i
confini dei tratturi che erano stati usurpati dai proprietari confinanti. Il periodo 1600-1800 è
considerato il periodo di massimo splendore della transumanza. Con 5/6 milioni di pecore che ogni
anno si spostavano dall’Abruzzo alla Puglia, e con introiti che rappresentavano un terzo dell’intero
bilancio dello Stato. Si è calcolato che nel momento di massimo sviluppo I tratturi coprivano
un’estensione complessiva di 3000 chilometri.
Dopo l’Unità d’Italia le aree dei tratturi rimasero sotto la tutela dello Stato che le affidò
all’Amministrazione Forestale. Tra il 1875 e il 1884 fu istituita un Commissariato per la Reintegra
dei Tratturi che produsse l’elenco ufficiale delle vie armentizie demaniali composta da 12 tratturi,
60 tratturelli (vie di collegamento tra i tratturi ed i piccoli centri abitati nelle vicinanze) e 11 bracci
(tratturi che collegavano diagonalmente i tratturi principali) per un totale di 3112 chilometri e
20918 ettari di superficie.
I pastori che ancora all’inizio del XX secolo e anche dopo il secondo dopoguerra praticavano la
transumanza, avevano abbandonato i tratturi per spostarsi prima con i carri bestiami ferroviari,
poi con gli autocarri lungo le strade statali che, spesso, ricalcavano i tracciati dei tratturi. Nel
frattempo la gestione del Demanio armentizio è passata alle regioni (DPR n.616 del 24 luglio 1977).
Descrizione modalita' di gestione Indispensabili per conservare una cultura identitaria profondamente radicata , i tratturi , sentieri erbosi, pietrosi o in terra battuta di notevole ampiezza, derivanti dal passaggio e dal calpestio delle mandrie e delle greggi sono individuabili come una struttura di rete. Queste vie, immerse nel paesaggio , negli ultimi decenni sono diventate oggetto di specifici progetti di cura e conservazione, nella loro funzione di riferimenti visivi e geografici, punteggiati da manufatti spesso rivestiti di simbologie religiose e scaramantiche e come segni di specifico valore storico-antropologico lasciati nei millenni dalla cultura pastorale, dalle strutture di sosta ai luoghi di culto.
Caratteristiche significative La transumanza è un’antica pratica della pastorizia che consiste nella migrazione stagionale del bestiame nel Mediterraneo e nelle Alpi. Si tratta di una tradizione che affonda le sue radici nella preistoria e che si sviluppa in Italia anche tramite le vie erbose dei “tratturi” che testimoniano, oggi come ieri, un rapporto equilibrato tra uomo e natura e un uso sostenibile delle risorse naturali.

La transumanza è stata inserita nel 2019 dall'UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale, che ha riconosciuto il valore della pratica sulla base di una candidatura transnazionale presentata da Italia, Austria e Grecia. L'UNESCO ha riconosciuto due tipi di transumanza - quella orizzontale, nelle regioni pianeggianti, e quella verticale, tipica delle aree di montagna - evidenziando l'importanza culturale di una tradizione che ha modellato le relazioni tra comunità, animali ed ecosistemi, dando origine a riti, feste e pratiche sociali che costellano l'estate a l'autunno, segno ricorrente di una pratica che si ripete da secoli con la ciclicità delle stagioni in tutte le parti del mondo.

Bibliografia
Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive
Attivita' proposte Sarebbe fondamentale il recupero e la messa in sicurezza dei sentieri principali, ancora oggi battuti da molti allevatori che nei giorni di transumanza trasformano questo rito arcaico in una vera e propria festa.
E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'? No, da realizzare per la prima volta
Descrizione attivita' realizzate o da realizzare Il primo passo è quello di valorizzare la transumanza come evento sociale, evidenziandone la periodicità e la tramandabilità da padri in figli.
Calendario attivita' 2023
2024
2025
Piano dei costi 90000
Piano dei ricavi 0
Partecipazione comunita' Spesso la transumanza diviene motivo di aggregazione e di più famiglie e festa sociale.
Stato della progettazione Nessuna