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Patrimonio culturale della Basilicata Regione Basilicata
Guida alla compilazione
Riferimenti dell'Ente
Qualificazione giuridica Comune
Denominazione COMUNE MATERA
Codice fiscale/Partita IVA 80002870774
Comune Matera
CAP 75100
PEC comune.matera@cert.ruparbasilicata.it
Legale rappresentante DOMENICO BENNARDI
Responsabile del procedimento
Nominativo Domenico Bennardi
Email uffcultura@comune.mt.it
Telefono
Ruolo 2
Denominazione del bene intangibile
Nome del bene IL PANE, IL VINO, L'OLIO
Localizzazione
Luogo culturale La citta' di Matera da sempre si distingue per la presenza di panificatori e produttori impegnati nella viticoltura e olivicoltura che tramandano da generazioni le tecniche di produzione e conservazione di quei prodotti che fanno parte della tradizione e che sono identificativi del territorio: pane, vino e olio.
Localizzazione geografica Territorio comunale: laboratori artigianali, panifici, cantine, frantoi, produttori agricoli.
Descrizione del bene
Aree tematiche - Saperi tecnici e artigianali
- Territoriale-ambientale
Valutazione interesse culturale La storia millenaria di Matera oggi si racconta con "gusto", attraverso i sapori della sua terra.
Non a caso, tra i simboli che per eccellenza rappresentano la città di Matera figurano i cereali e i suoi prodotti derivati, a partire dal pane, con la sua caratteristica forma “a cornetto” (allungato e leggermente convesso), per analogia simile al paesaggio della Murgia Materana, da sempre al centro della vita e dell’economia del territorio. Anche il gonfalone della città di Matera ritrae il simbolo del bue con nella sua bocca delle spighe di grano. Va altresì evidenziato che il santo patrono della città di Matera è Sant'Eustachio, dal greco "colui che produce buone spighe", raffigurato nell’iconografia sacra con una spiga in pugno, colui che, secondo la leggenda, invocato dai materani ridotti allo stremo e affamati a causa dell’assedio dei saraceni, miracolosamente liberò la città. Ancora oggi, nel giorno di commemorazione, durante la messa solenne, vengono benedette le sementi per augurare un buon raccolto. Altro elemento della cultura popolare è il cosiddetto "Timbro del Pane", uno dei simboli dell'arte pastorale della murgia materana. Fino agli anni '50 del '900 le massaie usavano impastare il pane in casa e lo consegnavano ai garzoni dei forni per la cottura non prima di timbrare ciascuna forma per distinguerla da quelle delle altre famiglie. I timbri erano commissionati ai pastori che li realizzavano durante il periodo della transumanza, quando erano lontani dalle loro abitazioni e avevano del tempo libero. Molti dei timbri in legno, utilizzati un tempo, oggi sono custoditi presso il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola a Matera.

La produzione di vino e olio hanno storicamente contraddistinto lo sviluppo del territorio materano e del suo tessuto socio-produttivo. Ancora oggi la viticoltura e l'olivicoltura fanno da traino all'economia locale che, grazie alla continua ricerca e sperimentazione, si sta orientando verso sistemi agricoli di qualità e per uno sviluppo sostenibile della produzione.

La panificazione, la raccolta di uva e di olive sono tra i mestieri più impegnativi e spesso non sono apprezzati dalle nuove generazioni. Ciò che occorre, invece, è far conoscere questi antichi saperi e valorizzare tutta la filiera del "made in Italy" con particolare riguardo per questi prodotti della nostra terra.

Oggi, l'unicità e autenticità della produzione si affaccia a una duplice sfida: essere competitiva sul mercato e sostenibile. Ciò sarà possibile attraverso azioni di innovazione tecnologica sulla filiera che potranno da un lato aumentare la capacità produttiva e dall'altro ridurre il rischio di contaminazione dei prodotti e/o l’impiego di sostanze indesiderate.
Contesto La produzione di pane, vino e olio nella città di Matera è antichissima. Poche città al mondo possono disporre di un forno che era attivo oltre settemila anni fa. Si trovava in località Trasano e fu scoperto da un gruppo di archeologi francesi e italiani, esperti di civiltà preclassiche, tra cui Giuliano Cremonesi. Reperto del Neolitico esposto nel giardino del Museo Ridola, ma non è il solo, altri forni dell'Età del Bronzo sono stati ritrovati nella stessa zona. Non è trascurabile il numero di forni attivo negli antichi rioni Sassi e il loro sviluppo maturato in un'industria molitoria all'avanguardia e capace, soprattutto tra Ottocento e Novecento, di sfidare a testa alta i mercati internazionali, confermando Matera polo pastaio d'eccellenza a livello europeo.
La viticoltura, nell'area del materano e di tutta la Basilicata è testimoniata, sin dall'età del bronzo, da tracce di necropoli di piccoli insediamenti compresi tra i fiumi Basento e Sinni. Le Tavole di Heraclea, conservate nel Museo di Metaponto, certificano la presenza di una viticoltura evoluta. Altri documenti con valore testimoniale risalgono al 1200 e attestano la vendita di vigne. Anche una relazione richiesta nel 1735 da Re Carlo III di Borbone certifica le buone qualità del vino proveniente da Matera e da altri comuni della provincia. Nel 1887 si tenne, addirittura, la prima mostra enologica lucana; nell'occasione, l'archeologo materano Domenico Ridola, esperto anche di enologia, fu premiato con menzione onorevole per un vino color rosso ciliegia, odore fragrante, chiamato San Bardo. Il vino, di cui si conserva ancora l'etichetta datata 1885 nel Museo Archeologico Nazionale di Matera, era prodotto con uve del vitigno primitivo. In un contesto storico, come quello descritto, che evidenzia e certifica la qualità e bontà della produzione vitivinicola materana, i luoghi di conservazione del vino hanno rivestito un ruolo primario ed imprescindibile. Infatti, i Sassi di Matera sono stati espressione dell'unicità delle caratteristiche grotte anche grazie all'utilizzo di quei locali, scavati nel tufo, come cantine naturali in grado di garantire una perfetta conservazione del prodotto. Tra le tante testimonianze, rinvenibili in documenti catastali custoditi anche in archivi storici, ricordiamo quella rappresentata dal monastero, risalente al IX secolo, scavato al di sotto della Chiesa di Madonna delle Virtù, che inizialmente ospitò una comunità di suore della Palestina e, successivamente, fu usato per la produzione e la conservazione del vino, come dimostra la presenza di un palmento, cioè una vasca in cui avveniva la pigiatura dell'uva.
Anche l'olivicoltura è un'antica tradizione lucana ed è presente nel territorio materano sin dal tempo della Magna Grecia, i reperti archeologici di fattorie, sementi, aratri e altri oggetti testimoniano la grande tradizione agricola dell’area. L’olio prodotto, rigorosamente olio extravergine di oliva, si distingue tutt'oggi per la qualità eccellente.
Descrizione modalita' di gestione Il Pane di Matera nel 2008 ha ottenuto dalla Commissione Europea il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta) e nel 2018 ha ricevuto una nuova tutela IGP su successive modifiche al disciplinare di produzione.
L'IGP è stata riconosciuta anche all'olio EVO Lucano.
Si deve sempre ricordare che il vino del materano è riuscito a ottenere la Denominazione di Origine Controllata (DOC) nel 2005 e da quel momento la mantiene, grazie anche alla qualità sempre molto alta del prodotto finale.
La Doc Matera si compone di sei vini:
• Matera Primitivo
• Matera Rosso Jonico
• Matera Rosso (Moro)
• Matera Greco
• Matera Bianco
• Matera Spumante
A tutela del prodotto è stato anche costituito il "Consorzio di Tutela Vini Matera DOC".
Caratteristiche significative Il pane di Matera è prodotto ancora con tecnica e procedura artigianale, con utilizzo del lievito madre.
I timbri del pane.

Numerosi e pregiati sono i vini lucani. La Basilicata può annoverare ben sei marchi di qualità: la Docg Aglianico del Vulture Superiore, la Doc Aglianico del Vulture, la Doc Terre Alta Val D'Agri, la Doc Grottino di Roccanova, la Doc Matera e l'Igt Basilicata. Ad oggi, i produttori vitivinicoli in Basilicata sono 79, che producono 282 etichette per un complessivo di 6.640.000 bottiglie. Tredici sono le aziende con certificazione per agricoltura biologica. Quella vitivinicola è in Basilicata una tradizione molto forte che, si tramanda di generazione in generazione, con risultati nel tempo progressivamente migliori ottenuti grazie all'utilizzo delle sempre nuove tecnologie che, tuttavia, mai rimpiazzano le antiche tecniche di vinificazione e l'esperienza di chi conosce l'arte del vino.

L' Oliva Majatica, di colore nero, è l'oliva della Collina Materana ed è localmente conosciuta anche con diversi altri nomi, come Gentile, Gentile di Matera, Maggiatica, Maiatica, Oliva di Ferrandina, Oliva Dolce, Paesana o Pasola.
Bibliografia
Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive
Attivita' proposte Corsi sulla panificazione e realizzazione dei timbri del pane con stemmi di
famiglia.
Attività didattiche e di formazione nelle cantine e nei frantoi.
E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'? No, da realizzare per la prima volta
Descrizione attivita' realizzate o da realizzare Corsi di formazione, partecipazione ad eventi fieristici e di promozione dei progetti;
Organizzazione di eventi/mercati enogastronomici.
Calendario attivita' Corsi di formazione, partecipazione ad eventi fieristici e di promozione dei progetti;
Organizzazione di eventi/mercati enogastronomici.
Piano dei costi 180000
Piano dei ricavi 0
Partecipazione comunita' Coinvolgimento di artigiani/operatori commerciali, Associazioni di categoria,
Scuole
Stato della progettazione Nessuna