Luogo culturale
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Gli anziani, che sono i detentori dei saperi del borgo, costituiscono quasi il 40% della popolazione, con ben 17 centenari, di cui uno vivente, ed una cospicua schiera di ultraottantenni. Ebbene il loro sapere, in materia di usi e tradizioni di questo paese, è un bene prezioso da recuperare e tramandare.
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Localizzazione geografica
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Siamo a Ruvo del Monte, un ridente paesello, di poco più di mille anime, situato nel nord della Basilicata e facente parte del comprensorio dell’Alto Vulture.
Un paese dalla storia ultramillenaria, le cui radici risalgono al VII sec. a.C., così come testimoniato dai numerosi reperti archeologici rinvenuti sul suo territorio (esposti nel Museo Nazionale Archeologico di Melfi e presso il locale Museo civico), tant’è che viene citato da Virgilio nell’Eneide con il nome di Rufra, da Tito Livio con il toponimo di Rufrium e da Silo Italico con quello di Rufrae, centro che, il Cluverio, erudito e storico delle antichità d’Italia 1624, ha identificato nella nostra Ruvo del Monte.
Negli arazzi delle regioni d’Italia dei musei vaticani, Ruvo del Monte viene identificato con una croce, perché nel passato risulta essere stata sede episcopale e si parla che i ruvesi abbiano fondato anche la cittadina di Muro Lucano.
Quindi, un borgo antico che si inerpica su un costone di montagna e si snoda lungo il crinale di una collina, situato a 630 mt. sul livello del mare.
Caratteristico per le sue viuzze pulite e silenziose, per tanta pace, per la sua composta architettura, per i suoi monumenti, il paesaggio con scorci mozzafiato, l’arte, la cultura, le tradizioni, la buona aria e la buona cucina, che hanno fatto di questo paese il regno dei centenari.
Nella sua storia, infatti, a partire dal 1988, sono stati festeggiati ben 17 traguardi del secolo di vita. La più longeva è vissuta 105 anni. Ne sono tuttora viventi 1 (sullo soglia dei 104), insieme ad una folta schiera di ultranovantenni si appresta a tagliare l’ambito traguardo delle cento candeline.
Trattasi di un paese, fino a qualche decennio fa, a prevalente tradizione agricola ed artigianale.
Di queste nobili attività è rimasto ben poco, per lo più da ammirare negli arnesi e costumi conservati nei musei del borgo.
E’ certamente un paese da scoprire e da vivere!
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