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Patrimonio culturale della Basilicata Regione Basilicata
Guida alla compilazione
Riferimenti dell'Ente
Qualificazione giuridica Comune
Denominazione COMUNE PIGNOLA
Codice fiscale/Partita IVA 80002390765
Comune Pignola
CAP 85010
PEC comune.pignola@anutel.it
Legale rappresentante Gerardo Ferretti
Responsabile del procedimento
Nominativo Paolo Santarsiero
Email paolo.santarsiero@gmail.com
Telefono
Ruolo 2
Denominazione del bene intangibile
Nome del bene La Uglia di Pignola
Localizzazione
Luogo culturale Forte e sentita è a Pignola la devozione alla Madonna del Pantano che si esprime in maniera tangibile nella festa in suo onore. Questa è molto particolare e richiama un gran numero di fedeli. Non si sa con certezza quando la festa fu introdotta. Un inventario del 1696 parla di due celebrazioni in onore della Madonna del Pantano, una celebrata il 15 Agosto, in concomitanza con la festa dell’Assunzione, l’altra nel mese di Maggio. Proprio nel mese di maggio la festa dura una settimana ed è chiamata “Festività della Madonna”. Si svolge nel centro abitato di Pignola; il sabato precedente al giorno in cui, secondo la leggenda, sarebbe arrivata l’immagine della Madonna. I detentori e praticanti del sapere connesso sono i “confratelli della Madonna” che, con i musici, elemosinano offerte per la festa girando per le strade del paese. La mattina del giorno successivo una lunga processione accompagna la statua della Madonna dalla cappella del Pantano alla Chiesa Madre, dove viene celebrata la messa “cantata” dai fedeli e dai pellegrini. Per tutta la settimana la statua della Madonna resta esposta alla devozione dei fedeli nella chiesa madre e ai piedi della statua viene posto un bacile per la raccolta delle offerte. Nel pomeriggio i pignolesi ed i forestieri venuti per la festa, si sfidano in giochi e gare di ogni tipo per dare spettacolo e raccogliere offerte per lo svolgimento della festa. Tra le gare è annoverato anche un “palio”, trasformato oggi e spostato al 17 Gennaio, per festa di Sant’Antonio Abate (altro crocevia per la venerazione dell'elemento del fuoco).
Localizzazione geografica Pignola è il paese dei “cento portali” che numerosi decorano il suo prezioso centro storico, tipico della montagna lucana.
A pochissimi chilometri da Potenza, Capoluogo di Regione, Pignola ricade nel Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri Lagonegrese, adagiato su un’altura che supera i 900 metri e circondato da incantevoli valli.
Il suo borgo antico è un gioiello architettonico in cui le abitazioni si sviluppano fino al punto più alto uniti tra loro da ripidi vicoletti e scalinate appese.

Pignola fa da anello di congiunzione tra luoghi dalla spiccata significatività ambientale, come la Riserva Naturale regionale del Pantano di Pignola, un’area protetta che dal grande valore ambientale e paesaggistico, come i boschi di Rifreddo o quelli che salgono verso il passo della Sellata Pierfaone.
La Festa delle Uglia coinvolge l'intera comunità. Si festeggia Maria Santissima degli Angeli, protettrice del paese con una vera e propria rappresentazione teatrale tra il bene e il male, uno spettacolo di strada messo in scena da giovani delle varie contrade, a cui potrete assistere, nei vicoli, mischiati tra la folla degli abitanti.

Sono loro ad accumulare, nel corso della giornata, agli incroci tra le varie contrade, fascine di ginestre, e a dargli fuoco al calar della sera, mentre La Uglia (un piccolo trono di stoffa a forma di guglia su cui è dipinta l'immagine della Madonna), sorretta dalle braccia forti dei portatori, inizia il suo percorso per il centro storico.

I riti della Uglia, quindi, sono eventi cerimoniali che hanno luogo la sera della vigilia generalmente di feste patronali in Basilicata e nell’area del Vallo di Diano.

Il rito viene ritrovato anche nell'area di Anzi e, insieme a quello di Pignola Pignola si distingue per la presenza di comportamenti cerimoniali nettamente contrapposti a quelli della processione canonica e anche più arcaici. Tali elementi conferiscono al rituale un clima di effervescenza ed estasi.

Descrizione del bene
Aree tematiche - Demoetnoantropologica (Tradizioni, riti, ...)
Valutazione interesse culturale In occasione della festa di Maria Santissima degli Angeli si svolge nel centro di Pignola la processione della Uglia. Un piccolo trono di stoffa a forma di guglia su cui è dipinta l'immagine della Madonna viene portato in processione da un gruppo di giovani, la musica della banda accompagnati questa caratteristica processione per le vie del paese.

La manifestazione inizia la sera, la Uglia esce tra la folla danzano e facendo piroette. I portatori sorreggono il baldacchino a forma di guglia con un’immagine di Maria, questo è l’unico elemento religioso di una manifestazione laica. La processione non sosta davanti le chiese, non è accompagnata dal prete, nessuno si segna al suo passaggio.

La Uglia e l'immagine di Maria ballano tra la folla con movimenti circolari e obliqui, il loro percorso è interrotto da falò di ginestre che sbarrano il passo, i portatori incitati dal pubblico e dalla musica della banda, e dal vino, sono costretti a fermarsi. La Uglia continua a danzare sul posto, non si ferma un attimo finché i portatori non saltano sul fuoco e superano l'ostacolo protetti dalla Vergine. I portatori trovano il coraggio di lanciarsi tra le fiamme grazie ad abbondanti sorsi di vino.La folla apprezza e partecipa.

La processione della Uglia di Pignola è unica nel suo genere, laica per definizione porta in giro l'immagine della Madonna. La festa risponde a riti ben codificati e molto antichi, la manifestazione si presta a diverse interpretazioni. Per alcuni la Uglia sarebbe il tentativo del popolo di bloccare la Vergine per godere della sua protezione, per altri rappresenta la lotta tra bene e male, il fuoco è il male che l'immagine sacra supera e si lascia alle spalle. Non mancano coloro che gli attribuiscono legami storici o lo ritengono un rito di purificazione.

La Uglia si tiene ogni anno la terza domenica di maggio.

Contesto La si definisce come l'aspetto povero della festa della Madonna del Pantano, detta anche Madonna degli Angeli. La festa che invita i pignolesi sparsi qua e là per il mondo a tornare a casa. Una sorta di cemento culturale, un momento di aggregazione, di socializzazione, che vede il paese, tutto il paese, senza differenze di classe, unito, stringersi attorno alla sua patrona. Si rinsaldano vecchie amicizie, se ne stringono di nuove, si rinnova la solidarietà fra consanguinei. La Uglia è un momento di divisione, uno stato di competizione, che vede schierate, l'una contro l'altra, due fazioni.


Uglia, come l'italiano “guglia”, è voce venuta probabilmente dalla Francia: dall'antico provenzale agulha, e questa dal latino acucula, diminuitivo di acus. Ma l'etimologia della parola non getta luce sull'origine e sul significato della festa.

Occorrono laboriose ricerche d'archivio e tanta, tanta fortuna. Qualche elemento significativo che ti permetta d'azzardare qualche ipotesi lo si può, però, isolare:

a) Mancanza del prete;
b) effigie della Madonna dipinta sul baldacchino quale unico elemento sacro;
c) foggia orientaleggiante del baldacchino;
d) falò che segnano, o meglio ostruiscono, l'ingresso d'ogni quartiere;
e) ripetuti tentativi dei portatori della Uglia di superare i falò.

Quanto or ora postulato richiede naturalmente un'analisi, che tenteremo di fare qui di seguito.

a) L'assenza del prete ci induce a pronunciarci per un'origine non religiosa della festa; crediamo, pertanto, che l'effigie della Madonna possa essere subentrata solo in un secondo momento, cioè dopo la rielaborazione del materiale folclorico;
c) la forma orientaleggiante del baldacchino (che ricorda i chioschi turchi) ci induce a credere che la processione della Uglia debba collegarsi ad avvenimenti storici che ebbero come protagonisti popoli orientali (musulmani);
d) i falò non sono feux de joie, bensì veri e propri fuochi di sbarramento, con i quali la popolazione del quartiere tenta di ostacolare il passo al nemico invasore;
e) mentre il superamento della cortina di fuoco da parte della Uglia, dopo innumerevoli tentativi, equivale all'espugnazione del quartiere.

Con la conquista progressiva di tutti i quartieri, la festa volge alla conclusione; ma, come in un gioco delle parti, il vinto diventa vincitore e il vincitore vinto. Una sorta di transfert che agisce tanto sul singolo quanto sul popolo tutto. Ed è pensabile che proprio in questo frangente il simbolo sacro cristiano si sostituisce all'emblema degli infedeli.

Esiste anche una connessione fra la Uglia e la "Sfilata dei Turchi", confermata dal fatto che il simulacro che raffigura S. Gerardo, portato a spalla dai contadini durante la sfilata, è detto appunto, per la sua forma, "Guglia".

Descrizione modalita' di gestione Le modalità di trasmissione da generazione in generazione sono praticate in forma orale, per lo più, ma anche attraverso il recupero di ricerca storica, come quella effettuata da Francesco Marano, antropologo e ricercatore presso l’Archivio demo-antropologico dell’Università di Basilicata, che incominciò a interessarsi della Uglia nel 1992, conducendo un’inchiesta videoregistrata da cui scaturì un lungo articolo, Il rituale della ‘Uglia’ a Pignola, pubblicato negli Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia (1994).

Indubbiamente, la Uglia avrà subito nel tempo dei cambiamenti che non sono facilmente determinabili nel tempo e valutabili nella qualità, sia perché non ci sono fonti scritte sia perché spesso gli informatori incorrono in una forma di autocensura o repressione, che consiste nel ricordare certi aspetti di un avvenimento e nel dimenticarne altri, a seconda dell’umore o della tesi che si vuole portare avanti in un determinato momento.

Oggi la tradizione viene rigenerata e rappresentata dal Comitato Festa che, in stretta correlazione con l'amministrazione comunale, continua il recupero della tradizione e del rito.
Caratteristiche significative Le componenti della Uglia, che sono la musica, la danza, il vino e il fuoco. Musica e danza sono elementi importanti di un processo che spinge la coscienza verso uno stato alterato, quasi di trance, in cui il vino gioca un ruolo importantissimo. Infatti, “se la festa è impensabile senza il vino, allo stesso tempo, […] si fa la festa per bere il vino”. Non solo: “La manipolazione del vino acquista un suo significato specifico, in relazione al rituale come operazione identitaria di genere: il vino è ‘cosa da uomini’, come attesta la prescrizione folklorica raccolta da De Martino, bisogna imparare ad usarlo e a controllarne gli effetti” (p. 57). Un tratto significativo che sfugge spesso all’osservatore e che invece dovrebbe far riflettere, almeno per un istante, su alcune variazioni sul tema, quali la Uglia portata dalle donne e la Uglia portata dai ragazzini.

La stessa pratica identitaria viene rilevata da Alfonsina Russo Tagliente, in Edilizia domestica in Apulia e Lucania (p. 68), a proposito dei ritrovamenti nell’acropoli di Monte Sannace: “I ‘servizi’ da simposio, rinvenuti all’interno dell’edificio, indicano che ci si trova di fronte ad un luogo non solo a carattere residenziale ma anche ‘politico’, d’incontro delle élites guerriere indigene, dove si svolgevano cerimonie caratterizzate dal consumo del vino”.
Bibliografia Il Campanile, periodico di Pignola, n. 6, novembre 1998
Il Campanile, Ipotesi sulla "Uglia", marzo 1994
Diario, V. Auria, 1653-74
Edilizia domestica in Apulia e Lucania, Alfonsina Russo Tagliente
Il rituale della ‘Uglia’ a Pignola, Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia 1994
Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive Sarà attivato il modello dell'Art Bonus per consentire la contribuzione anche di soggetti privati.
Attivita' proposte Per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilità del bene intangibile segnalato, con caratteristiche di realizzabilità concreta si propone un piano sviluppato su tre annualità e consistente nelle seguenti attività:
1- istituzione di un comitato tecnico scientifico
2- coinvolgimento del dipartimento di lettere e filosofia e di rappresentati degli archivi storici di Basilicata e del Mezzogiorno per la ricerca demo-etno-antropologica
3- implementazione di un Ecomuseo, ovvero la valorizzazione e il recupero di un territorio caratterizzato da ambienti di vita tradizionali, patrimonio naturalistico e storico-artistico particolarmente rilevanti e degni di tutela, restauro e valorizzazione. Il patrimonio storico, culturale ed ambientale sono diventati oggetto d'interesse pubblico in cui la società può conoscere il territorio che la circonda, trasformando i cittadini in abitanti culturali che a loro volta trasformeranno i turisti in cittadini temporanei.
4- attivazione di collaborazioni internazionali per generare un turismo cultirale di qualità
5- implementazione di un piano di comunicazione integrata in grado di assicurare pubblicità all'evento di valorizzazione e il necessario coinvolgimento di una platea selezionata e interessata, in modo da far diventare la Uglia di Pignola, il centro di ricerca e approfondimento privilegiato dei riti collegati al fuoco.
6- Raccolta, bonifica e pubblicazione dei dati in formato aperto, per il coinvolgimento della comunità di progettisti culturali
7- organizzazione di n. 2 eventi annuali di approfondimento e restituzione della ricerca in sessioni di 48 ore sotto forma di Hackathon
8- organizzazione di un piano di coinvolgimento delle scuole
E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'? Si, da 4 a 7 anni
Descrizione attivita' realizzate o da realizzare Saranno realizzate, in maniera strutturata e meglio specificata, le attività descritte al punto -Attività proposte. Queste azioni saranno coordinate anche con le attività di Mappatura Culturale e valorizzazione dei percorsi di scambio culturale nazionale ed internazionale previste e in corso di attivazione nel progetto integrato di scala sovraterritoriale denominato Via delle Meraviglie, identità e reti della Basilicata Interna.
Calendario attivita' 1- istituzione di un comitato tecnico scientifico (1°-3° mese)
2- coinvolgimento del dipartimento di lettere e filosofia e di rappresentati degli archivi storici di Basilicata e del Mezzogiorno per la ricerca demo-etno-antropologica (1°-36° mese)
3- implementazione di un Ecomuseo (6°-24° mese)
4- attivazione di collaborazioni internazionali per generare un turismo culturale di qualità (6°-36° mese)
5- implementazione di un piano di comunicazione integrata (1°-36° mese)
6- Raccolta, bonifica e pubblicazione dei dati in formato aperto, per il coinvolgimento della comunità di progettisti culturali (6°-30° mese)
7- organizzazione di n. 2 eventi annuali di approfodnimento e restituzione della ricerca in sessioni di 48 ore sotto forma di Hackathon (12°-36° mese)
8- Organizzazione di un piano di coinvolgimento delle scuole.
Piano dei costi 100000
Piano dei ricavi 0
Partecipazione comunita' La forma della ricerca ento.demo.antropologica, collegata alla formula dell'ecomuseo, assieme alla mappatura culturale di comunità, consentirà un pieno coinvolgimento di tutta la comunità locale nel recupero della tradizione e nella codifica scientifica del rito. Il piano di recupero, salvaguardia, rivitalizzazione, valorizzazione e messa in fruibilità effettiva del bene intangibile segnalato, in questo modo diventa un processo partecipato e di co-design, in cui la voce del popolo sarà codificata e ricondotta a un carattere rigoroso e scientifico.
Stato della progettazione Progettazione esecutiva e cantierabile