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Patrimonio culturale della Basilicata Regione Basilicata
Guida alla compilazione
Riferimenti dell'Ente
Qualificazione giuridica Comune
Denominazione COMUNE PALAZZO SAN GERVASIO
Codice fiscale/Partita IVA 95000410761
Comune Palazzo San Gervasio
CAP 85026
PEC comune.palazzo@cert.ruparbasilicata.it
Legale rappresentante LUCA FESTINO
Responsabile del procedimento
Nominativo LUCA FESTINO
Email luca.festino@gmail.com
Telefono
Ruolo 2
Denominazione del bene intangibile
Nome del bene La Rivolta del 1848 e Vincenzo d’Errico
Localizzazione
Luogo culturale Palazzo San Gervasio
Istituzioni: Biblioteca "J. e M. Augustine"; Pinacoteca "Camillo d'Errico"; Scuole (elementare e media); IISS "Camillo d'Errico"
Localizzazione geografica Comune di Palazzo San Gervasio. Palazzo d’Errico, Palatium Regium (Castello Marchesale -in corso di ristrutturazione)
Descrizione del bene
Aree tematiche - Storica (momenti, aspetti/problematiche, protagonisti)
Valutazione interesse culturale La storia di Palazzo San Gervasio è legata alla vastità dei terreni fertili che lo circondano e al Palatium Regium di origine normanna dove hanno vissuto I vari feudatari proprietari terrieri che si sono succeduti nel tempo. La prima feudataria di cui si ha testimonianza storica fu Cobella, alla sua morte gli eredi vendettero il feudo al “Principe De Marinis, marchese di Genzano, feudatario di Palazzo e di Striano”. Veniva da Genova la famiglia di De Marinis, ma erano spagnoli di origine. De Marinis non riconobbe nessun diritto a chi abitava da secoli a Palazzo San Gervasio. Sull’Atto di acquisto del feudo si fece scrivere che tutto il territorio era una “regia difesa”, e che non vi erano abitanti, e se non c’erano abitanti significava che nessuno aveva maturato dei diritti. De Marinis aveva un figlio, Filippo, era l’erede, e aderì nel 1799 alla Repubblica, e i Borbone lo uccisero a Napoli. Così il feudatario, rimase senza erede a cui lasciare il Castello e 32.395 ettari di terra fertile. Poi nel 1806 i francesi abolirono il feudalesimo e sulla proprietà di quelle terre nacquero grandi litigi. In quegli anni era arrivato a Palazzo San Gervasio Giuseppe d’Errico, proveniente da San Chirico Raparo, per ricoprire l’incarico di Governatore. Si sposò con Maria Rachele Conversano. Nacquero dalla loro unione Mariangelica, Agostino, e infine Vincenzo, che avrà un ruolo importante nel patriottismo italiano e che scappò da Palazzo San Gervasio, dopo la rivoluzione del 1848, prima a Parigi e poi a Torino dove morì nel 1855. Il progetto mira a mettere a sistema la storia di Vincenzo d’Errico e la rivolta lucana del 1848 contro il re Borbone e per la distribuzione delle terre ai contadini.
Contesto Il progetto “La Rivolta del 1848 e Vincenzo d’Errico”, nasce con l'intento di descrivere la Rivoluzione lucana del 1848 e la figura del patriota Vincenzo d’Errico una figura di “rivoltoso moderato” rispetto a frange più radicali che facevano capo, a Potenza, ad Emilio Maffei. Giuseppe d’Errico, padre di Vincenzo, arriva dalla Val d’Agri a Palazzo San Gervasio perché nominato governatore. Giuseppe aderisce alla rivolta del 1799 e proclama la Repubblica di Palazzo San Gervasio contro i Borbone e il potere monarchico. La risposta dei Borbone fu atroce e Giuseppe fu ucciso. Il figlio Agostino prenderà il posto del padre al governo del paese mentre il figlio Vincenzo diventerà un patriota italiano che si distinguerà per la sua lotta contro la monarchia diventando amico di Vincenzo Gioberti e di Guglielmo Pepe, lotte per le quali oggi è ricordato solennemente nel Museo del Risorgimento Italiano di Roma. La famiglia d’Errico, e soprattutto Agostino prima e Camillo dopo, avranno un ruolo di primo piano nella creazione della Pinacoteca d’Errico, circa 300 quadri esposti oggi tra Palazzo Lanfranchi a Matera e la Pinacoteca omonima di Palazzo San Gervasio. La collezione è la più grande raccolta privata del Sud dell’Italia. La progettazione e la realizzazione delle manifestazioni previste, saranno affidate al Centro Mediterraneo delle Arti, impresa di produzione riconosciuta dal MIBACT e diretta da Ulderico Pesce, che si è già occupata della storia della famiglia d’Errico.
Descrizione modalita' di gestione La trasmissione delle “idee” di Vincenzo d’Errico e la loro ricaduta sulla storia della Basilicata e del Sud dell’Italia, è avvenuta a Palazzo San Gervasio, di generazione in generazione prevalentemente in maniera orale, anche se da qualche anno è stato pubblicato il Carteggio che raccoglie tutte le lettere che scrisse ai familiari da Parigi e Torino. Scopo primario del progetto è di far conoscere questo materiale ricorrendo anche all’ausilio di codici espressivi quali il teatro, il cinema e le video installazioni. L’ambizione del progetto è quella di far nascere un attrattore turistico culturale capace di veicolare l’unicità di Palazzo San Gervasio per quanto riguarda le varie rivolte che hanno avuto come protagonist assoluto il suo territorio. L’attrattore dovrà nascere grazie a laboratori con la comunità residente affinché la medesima comunità irrobustisca la propria identità culturale e, col tempo, possa gestire l’evento. L’evento proposto vuole diventare una riflessione nazionale sul rapport tra “padroni” e “terra fertile” di ieri e di oggi, sull’abitare I luoghi riuscendoli ad usare anche come strumento o oggetto di lavoro. Il progetto mira a salvaguardare, trasmettere e a far conoscere le idee avanguardistiche di Vincenzo d’Errico che sentiva la necessità primaria di “istruire le masse”. Il progetto è nato in sinergia con il Centro Mediterraneo delle Arti, diretto da Ulderico Pesce, impresa di produzione culturale riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che già ha mostrato grande interesse e grandi capacità di divulgare attraverso l’arte problematiche storiche.
Caratteristiche significative Le caratteristiche significative del bene intangibile sono relative a un fatto storico importante che ha segnato l’identità di Palazzo San Gervasio e di buona parte della Regione Basilicata e della vicina Puglia. La vita e le idee di Vincenzo d’Errico, nato a Palazzo San Gervasio, tra i più grandi patrioti italiani tanto che, all’ingresso del Museo del Risorgimento Italiano di Roma, è allestita una bacheca dove oltre ad oggetti appartenuti a Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi c’è un “cameo” con il viso di Vincenzo d’Errico e una legend ache illustra il suo pensiero, I suoi scritti e le sue lotte. Nel 1848, nel Sud dell’Italia ci fu la rivolta contro i Borbone, a capeggiare quella rivolta, in Basilicata, fu Vincenzo d’Errico di Palazzo San Gervasio. Il paese dominava un vasto territorio tra Basilicata e Puglia tra I più fertili e produttivi dell’Italia del Sud. Molti braccianti venivano sfruttati dai proprietari terrieri. Nel 1948 il popolo chiedeva più diritti, l’istruzione, lo sviluppo dell’agricoltura, la distribuzione delle terre. Vincenzo d’Errico ebbe una posizione di “compromesso”, a nome dei “liberali” di Basilicata chiedeva al re Ferdinando II di Borbone la Costituzione, desiderava che la borghesia lucana guidasse lo sviluppo. Le sue idee confluirono su un giornale che Vincenzo aveva fondato, con il poeta Nicola Sole, “Il Costituzionale lucano”, che si leggeva in tutto il Sud. Dopo la rivolta il re concesse la Costituzione che per la prima volta riconosceva dignità ai lavoratori e al popolo e Vincenzo d’Errico fu eletto nel Parlamento del Regno delle due sicilie. Dopo qualche mese, però, il re ritirò la Costituzione e iniziò una politica di repressione. Vincenzo d’Errico, intanto diventato amico di Vincenzo Gioberti e Guglielmo Pepe fu costetto a scappare dalla Basilicata in Francia, a Parigi, dove partecipa alle azioni rivoluzionarie “per sovvertire lo Stato francese”, azioni che gli costarono il carcere. Da Parigi scrive molte lettere in cui fa comprendere il proprio pensiero politico e le azioni concrete da porre in essere per risollevare il Sud. Queste lettere sono confluite nell’Epistolario recentemente pubblicato a cura dell’Archivio di Stato di Basilicata. Dopo la fuga dal carcere di Parigi, Vincenzo, si trasferirà clandestinamente a Torino dove, in segreto, continuerà la sua attività politica e dove morirà nel 1855 povero e malato.
L’evento mira a mettere a sistema, a raccontare e a comunicare la Rivolta del 1848 a Palazzo San Gervasio e il pensiero politico di Vincenzo d’Errico.
Bibliografia V. d’ERRICO, Il Costituzionale lucano
V. d’ERRICO, Epistolario, Archivio di Stato Basilicata
PEDIO T. (1984), Storiografia lucana, ed. Osanna Venosa
IANNELLI L. (1997), Palazzo S. Gervasio: microstoria tra fonti e documenti, Pianeta Libro DE ROSA G., CESTARO A., ADAMESTEANU D. (1999), Storia della Basilicata, Laterza
V. d’ERRICO, La Costituzione in Lucania, Potenza 1848.
V. d’ERRICO, Della giurisdizione delegata agli Intendenti come regi commessari e delle forme della loro procedura (Potenza, 1848)
R. LABRIOLA, La parabola politica di Vincenzo d'Errico, in «Bollettino Storico della Basilicata», n. 27, 2011.
Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive 0
Attivita' proposte Gli eventi culturali proposti riguarderanno il teatro, il linguaggio filmico, la convegnistica, la pubblicazione di opere e l’ accoglienza dei visitatori. Si darà vita inoltre ad una ricerca storico – documentale, ad un’indagine video per documentare le testimonianze archivistiche relative a quegli anni, e alla realizzazione di laboratori di varie forme espressive. Le attività artistiche nasceranno in sinergia con il Centro Mediterraneo delle Arti, guidato da Ulderico Pesce, che si è già lungamente occupata dei fatti storici a cui il progetto è dedicato.
Il progetto si sviluppera' nel triennio 2018-2020 e gli eventi proposti si svilupperanno nei mesi di luglio e agosto di ogni singolo anno (2018-2019-2020). Per ogni anno sono previste le seguenti fasi:
A. Pianificazione e progettazione degli eventi
La prima fase del progetto prevede lo studio approfondito del contesto storico nel quale gli eventi si andranno a collocare
Si individueranno, inoltre, le strategie di comunicazione più appropriate per la diffusione degli eventi.
B. Comunicazione e pubblicizzazione del progetto
Nella seconda fase si procedera' alla individuazione e l'utilizzo degli strumenti per l'attuazione delle strategie di comunicazione. Nella fattispecie si utilizzeranno gli strumenti classici (cartellonistica, stampa, radio e tv) e quelli legati al mondo del web (internet, siti web istituzionali, sito web del progetto, social network).
C. Realizzazione degli eventi
In questa fase il Centro Mediterraneo delle Arti progetterà ed allestirà gli eventi in sinergia con il Comune di Palazzo San Gervasio.
D. Rendicontazione e analisi dei risultati
In questa fase si procedera' a rendicontare sulle attivita' svolte e sulla parte finanziaria. Verra', inoltre, effettuata un'analisi dei risultati conseguiti e verranno proposti i miglioramenti da apportare per la migliore riuscita, in futuro, dell'evento.
E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'? No, da realizzare per la prima volta
Descrizione attivita' realizzate o da realizzare Da realizzare
Calendario attivita' 1 Annualità
- Rappresentazione teatrale
- Convegno storico
2 Annualità
- Pubblicazione libro sulla descrizione storica e politica dei fatti
- Rappresentazione storica
3 Annulità
- Seminario di Studi
- Rappresentazione storica
Piano dei costi 100000
Piano dei ricavi 0
Partecipazione comunita' La popolazione, che sarà formata attraverso laboratori didattici di comunità, è chiamata a ricoprire il ruolo dell'accoglienza dei turisti ad interagire con gli ospiti narrando la figura di VINCENZO D’ERRICO e le idee da lui sviluppate per il riscatto del Sud dell’Italia.
Stato della progettazione Progettazione esecutiva e cantierabile