Localizzazione
Luogo culturale
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In Basilicata, nell’abitato di Ripacandida in provincia di Potenza, è custodita una piccola chiesa dedicata a san Donato, vescovo e martire di Arezzo vissuto nel IV secolo.
La chiesa sorge probabilmente su una costruzione più antica, che il pontefice Eugenio III elenca nella bolla del 1152 indirizzata al vescovo di Rapolla Ruggero. Monumento nazionale, definito anche la «piccola Assisi lucana», presenta una semplice facciata, impreziosita dal bel portale del XVII secolo. L'interno a navata unica, è articolato in quattro piloni che definiscono tre campate coperte da volte a crociera, a sesto rialzato.
La chiesa fu affidata ad un gruppo di monaci benedettini che seguivano la Regola inaugurata a Montevergine (AV) da san Guglielmo da Vercelli ed è degna di nota a livello regionale per il suo alto valore antropologico e per la ricca decorazione pittorica interna e rappresenta uno dei più singolari capitoli di cultura artistica a cavallo fra soluzioni tardogotiche e tendenze primo rinascimentali. Fu voluta quasi certamente per celebrare non solo Donato, il vescovo aretino cui la stessa è intitolata, ma soprattutto san Donatello da Ripacandida, nato nel 1179 e morto in odore di santità il 17 agosto 1198.
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Localizzazione geografica
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A chi imbocca l’uscita Rionero-Ripacandida dopo aver percorso la Melfi-Potenza (SS 658), la visuale che si apre è quella di un paese arroccato su una delle colline del Vulture, dominato dalla chiesa matrice di Santa Maria del Sepolcro che svetta su ogni altro edificio col suo campanile. Man mano che ci si avvicina a Ripacandida si incontrano la chiesa e il convento francescano di San Donato, vescovo di Arezzo e martire, vissuto nel IV secolo, sorti su un’area occupata stabilmente tra gli inizi dell’VIII e la metà del VII secolo a.C, rimasta ‘extra moenia’ almeno fino agli inizi del XX secolo.
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Descrizione del bene
Aree tematiche
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- Storica (momenti, aspetti/problematiche, protagonisti) - Artistica - Santità e vissuto religioso
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Valutazione interesse culturale
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All’interno del Santuario si dispiegano i cicli pittorici più completi della Basilicata, eseguiti in più tranches a partire dalla seconda metà del quattrocento e sino al 1530 circa.
In condizioni non sempre ottimali, soprattutto a seguito del terribile terremoto del 23 novembre 1980 che ha comportato il distacco di molta pellicola pittorica, attualmente gli affreschi della chiesa di San Donato si svolgono sulle volte delle tre campate e sulle rispettive pareti. Le volte della seconda e della terza campata sono coperte con Storie del Vecchio Testamento, mentre, a partire dall’ingresso, sono raffigurate le Storie dell’Infanzia di Gesù, le quattro Virtù cardinali (Giustizia, Prudenza, Temperanza e Fortezza) e altrettante Sibille; la controfacciata, infine, è completata con alcune Storie della Passione di Cristo, assai frammentarie.
Sulle pareti della prima campata, secondo una pratica prettamente medievale, tendente a sviluppare un velato appello all’emotività del fedele, si collocano i Novissimi (Inferno e Paradiso, con una delle prime e precoci rappresentazioni del Purgatorio in Italia meridionale).
Ad arricchire il panorama pittorico, già di per sé variegato, si aggiungono: un interessante santorale costituito perlopiù da santi francescani, distribuiti sui lati dei pilastri che scandiscono l’aula; scene eremitiche coi santi Antonio abate e Paolo eremita (meglio conosciute col termine Tebaidi) sulla parete sinistra della seconda campata e un ciclo agiografico assai mutilo della vita di san Giacomo sulla parete destra della terza campata.
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Contesto
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Lo studio del complesso monastico di San Donato a Ripacandida contribuisce a mettere in luce un capitolo davvero interessante della cultura artistica lucana, dimostrando come la Basilicata, ad oggi ancora e purtroppo non degnamente indagata, sia stata sì terra di confine, ma soprattutto luogo di fecondi scambi culturali, i cui risultati hanno prodotto effetti davvero notevoli. In futuro altri documenti, che attendono soltanto di essere individuati, potranno rivelare ancora tanto altro sulla chiesa oggetto di studio, inserendola a pieno titolo nei quadri della cultura regionale, ma soprattutto in quelli della cultura meridionale a cavallo fra quattro e cinquecento.
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Descrizione modalita' di gestione
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L’interesse per questo monumento e la consapevolezza che esso è sconosciuto ai più e solo marginalmente oggetto di articoli o brevi saggi storico-artistici ha spinto alla pubblicazione di testi che hanno permesso di focalizzare l’attenzione su una testimonianza così importante per la Basilicata, regione che, a causa dei numerosi terremoti che l’hanno interessata nel corso dei secoli, non conserva casi così completi e articolati. La storia della chiesa di San Donato di Ripacandida si può suddividere in due momenti, prima e dopo il terremoto del 1980, che però non ha portato alla realizzazione di una indagine analitica della struttura e del suo apparato decorativo, oggetto molto spesso di descrizioni affrettate degli affreschi e non supportate da approfondite ricerche.
I risultati archivistici (Archivio di Stato di Potenza, Archivio di Stato di Napoli, Archivio diocesano di Melfi, Archivio Segreto Vaticano) e storico artistici hanno messo in evidenza, invece, l’unicità del monumento lucano. La chiesa di San Donato, vescovo e martire, per l’alto numero di brani pittorici di chiaro sapore francescano che occupano le sue pareti, è gemellata dal 2004 con la basilica di San Francesco ad Assisi, mentre il 18 dicembre 2010 ha ottenuto dall’UNESCO il riconoscimento di «Monumento messaggero di cultura di pace» per i profondi valori spirituali che da secoli trasmette attraverso le sue pitture.
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Caratteristiche significative
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La ricerca, condotta direttamente sul campo, oltre all’ausilio di un dettagliato repertorio fotografico, ha portato a tracciare un quadro assai complesso sulle relazioni artistiche che fanno del santuario di San Donato uno dei più interessanti della cultura artistica lucana, fatta di soluzioni che trovarono a Ripacandida un humus abbastanza fecondo. Lo studio se da una parte fa emergere l’importanza della chiesa di San Donato, che, con la sua ricca decorazione ad affresco merita un programma di massima valorizzazione, dall’altra dà un maggiore apporto alla conoscenza della cultura artistica lucana in epoca moderna, rammentando ancora come essa rappresenti un unicum per la regione Basilicata, miracolosamente scampata alla distruzione totale per via dei terremoti che hanno minato la stabilità della zona del Vulture e che, in non rare occasioni, hanno cancellato, purtroppo, molte delle tracce artistiche che l’uomo ha eseguito di pari passo coi fenomeni cultuali e antropologici.
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Bibliografia
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- R. Doronzo, Sulle tracce di una fondazione virginiana: il complesso monastico di San Donato, vescovo e martire, a Ripacandida, in F. Calò, R. Doronzo, M. Mignozzi,
- Segni del Gotico Internazionale in Puglia e Basilicata. Tre casi di studio, Edizioni Nuova Prhomos, Città di Castello (PG) 2015, pp. 44-73, (ISBN 978-88-68532-54-3).
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Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive
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Il Comune di Ripacandida interessato fortemente alla promozione degli affreschi del Santuario di San Donato e concorrerà con fondi di bilancio alla tutela, conservazione e promozione del patrimonio artistico.
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Attivita' proposte
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Promozione del Santuario attraverso la tutela e conservazione del patrimonio artistico.
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E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'?
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Si, da oltre 7 anni
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Descrizione attivita' realizzate o da realizzare
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Il Comune di Ripacandida interessato fortemente alla promozione degli affreschi del Santuario di San Donato e concorrerà con fondi di bilancio alla tutela, conservazione e promozione del patrimonio artistico.
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Calendario attivita'
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Entro il 30/12/2025
1) Produzione di materiali divulgativi (Poster, cartelloni pubblicitari, cartoline, cofanetti, brochure, ed altro) da posizionare nei punti di interesse per l’arte e il turismo religioso € 10.000,00.
2) Produzione di materiale multimediale € 10.000,00.
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Piano dei costi
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20000
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Piano dei ricavi
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0
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Partecipazione comunita'
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Nell'iniziativa saranno coinvolti soggetti pubblici e privati.
Tra i soggetti pubblici oltre al Comune sarà coinvolta la Parrocchia, le suore francescane missionarie di Gesù Bambino e tutte le associazioni presenti sul territorio.
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Stato della progettazione
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Progettazione preliminare
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