Contesto
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Secondo la Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003, le Eredità Immateriali (definite dall’UNESCO Intangible Cultural Heritage) sono “l’insieme delle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche –nella forma di strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati- che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale”.
La festa patronale della Madonna di Montauro affonda le sue radici nei secoli passati e tutt’oggi vine celebrate rispettivamente l'ultima domenica domenica di maggio e il 15 settembre con immutato fervore e partecipazione di popolo.
Alla cappella dedicata alla Madonna di Montauro, patrona di Sarconi insieme a Sant'Antonio di Padova, si giunge tramite una più moderna strada che ricalca pressappoco il tracciato di un vecchio sentiero di epoca medievale. Tale viottolo dopo aver scavalcato il Ponte vecchio, costeggiava per un tratto il greto del fiume Maglia, per poi inerpicarsi per un altro tratto tra la roccia che assume una morfologia dalla caratteristica forma spianata, da qui il nome della contrada di Pietre Piane. Da questa località, il sentiero si inerpica fino a giungere presso i resti dell'antica edicola di S. Cristoforo, ove si biforca in due tracciati: uno si dirige verso valle fino a giungere al Varco Laino; l'altro ramo si dirige verso il monte Serra o Montauro, ove su un pianoro è situato il santuario agreste dedicato alla Vergine di Montauro.
Il toponimo più accreditabile di Montauro, potrebbe derivare da un termine dell'alto medioevo, strettamente connesso con origini Bizantine, in altre parole il senso è Monte di monte, similmente a Montemurro. Altri nomi d'incerta spiegazione e meno probabili sono: monte d'oro o del colore dell'oro e mons taurus, ossia monte toro, altura ove poteva esserci un tempio dedicato al dio Toro. Il toponimo di Monte Serra a sua volta, anch'esso potrebbe avere una correlazione basiliana, ossia un termine prettamente di origine orientale, infatti, Serra vuole indicare la morfologia della "dorsale collinare" avente un profilo simile alla dentellatura della sega.
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