Localizzazione
Luogo culturale
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Tutta la Città di Venosa, a partire dal suo centro storico, rivive la storia del suo Santo protettore e si riunisce nella fiamma ardente della tradizione.
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Localizzazione geografica
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Visitando la città di Venosa, vero e proprio museo a cielo aperto, è possibile immaginare come anche la vedesse il bambino Q. Orazio Flacco. Nel parco archeologico di età romana, rivive quel ricco e dinamico snodo commerciale romano attraversato dalla Regina Viarum, la Via Appia. Sempre nella stessa area, il battistero paleocristiano della fine del V sec., dimostra l’importante centro religioso, che non si limitava ad ospitare solo cristiani: a circa un chilometro di distanza, infatti, si possono ammirare le catacombe ebraiche, esempio straordinario di convivenza e integrazione tra culture, un luogo di sepoltura dove Cristiani ed Ebrei riposavano gli uni accanto agli altri. L’arte solenne e piena di misteri del Medioevo si percepisce nell’abbazia benedettina della Santissima Trinità e soprattutto nella suggestiva Incompiuta, con cui termina la visita del parco archeologico: una chiesa mai portata a termine, in cui il grande passato della colonia latina riaffiora nel riuso di pietre lavorate di età classica, inserite tra le sue pareti.
Tutto questo immane patrimonio rivive e risplende maggiormente nel periodo più atteso dell’anno: ogni agosto, infatti, a fianco al flusso tradizionale di turisti, contiamo una grande quantità di cittadini ormai non più residenti, ma che qui vi ritorna puntuale per riappropriarsi della propria Città. Nelle quattro giornate dedicate alla Festa Patronale di San Rocco, la comunità, residente e non, raggiunge il più alto momento di condivisione e di unità, si riunisce nel ricordo più remoto della devozione del Santo, dei riti religiosi e civili, rivive i fasti e le tradizioni del tempo che fu, ricordando i protagonisti che hanno reso grande la storia di Venosa, dai più lontani a quelli più vicini al nostro tempo.
Con questo incanto, Venosa accoglie in quelle giornate turisti da ogni dove e restituisce la più bella immagine di una comunità attiva e attenta al suo patrimonio storico, artistico, archeologico,
demoetnoantropologico.
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Descrizione del bene
Aree tematiche
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- Demoetnoantropologica (Tradizioni, riti, ...) - Santità e vissuto religioso - Territoriale-ambientale
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Valutazione interesse culturale
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San Rocco nasce presumibilmente tra il 1345 e il 1350 a Montpellier, nella Gallia Narbonese, una delle città più antiche e caratteristiche della Francia meridionale, da Giovanni Rog e sua moglie Liberia ormai non più tanto giovani. La sua famiglia è tra le più in vista per ricchezza e integrità di costumi di Montpellier che vanta una grande tradizione di una fede viva e profonda nel popolo e nella nobiltà. Rocco viene educato ed istruito dai migliori insegnanti del tempo, il babbo e la mamma curano la crescita del suo spirito. In quel figlio tanto desiderato, i genitori profondono tutte le loro ricchezze morali e spirituali; infine, compiuta la loro missione, quando Rocco ha circa vent'anni, Dio li chiama sia per doti personali che per tradizioni di famiglia, Rocco potrebbe accedere ai più alti gradi di potere nella sua città; è giovane, ricco, colto e per di più nobile. Ma Rocco ha sete di assoluto, di infinito, che nulla riesce ad appagare se non Dio. Perciò si fa terziario francescano, impegnandosi a vivere i voti di povertà, castità e obbedienza. E sulle orme di San Francesco, senza esitazioni distribuisce tutte le sue sostanze ai poveri, e povero e sconosciuto Rocco diviene pellegrino di Dio; Egli muore pellegrino, probabilmente tra il 1376 e il 1379, ma certamente nella notte tra il 15 e il 16 agosto.
La figura di san Rocco di Montpellier, di primaria rilevanza in ambito religioso, è certamente anche riferimento attraverso il suo straordinario operato in ambito sociale e culturale. La sua intensa esistenza e l'antico culto che lo lega alla città di Venosa, oltre che a tutto il territorio regionale, lascia prendere atto delle profonde radici e della grande diffusione dei riti a lui legati e di quanto sia viva e vitale la devozione nei suoi riguardi.
"Ben pochi santi possono vantare in Occidente una fama come quella raggiunta da san Rocco da Montpellier sul finire del Medioevo. Oggi, la Basilicata si attesta come una regione dalla forte impronta rocchiana, con oltre il 70% delle città e paesi che presentano testimonianze cultuali espressamente dedicate a San Rocco. Giunto dalla Francia in Basilicata il culto rocchiano è poi decollato verso nuove destinazioni, divenendo un significativo esempio del ponte ideale tra i lucani di Basilicata e quelli del mondo."? Questo è quanto riportato in un recentissimo importante studio sulla storia della devozione del pellegrino taumaturgo di Montpellier - l"ultimo santo laico del medioevo - che ormai da sette secoli è vivamente legata al tessuto sociale e all'identità religiosa delle comunità lucane. Da tali presupposti ben emerge la valenza di un consolidamento e di un'integrazione del già articolato insieme di eventi di natura artistico-religioso-culturale legata alla figura del Santo, così da arricchire ulteriormente il già robusto tessuto del patrimonio culturale intangibile della città di Venosa e di tutta la Basilicata.
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Contesto
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Correva l'anno 1503 quando la cittadina di Venosa veniva colpita dal flagello della peste, e tutto il popolo si rivolgeva con fiduciosa speranza al grande Taumaturgo S. Rocco da Montpellier per ottenere la liberazione dal male. In segno di devozione al Santo, che aveva interceduto per la cittadina lucana, nello stesso anno, venne eretta una Chiesa a lui dedicata. Sin dalla costruzione della Chiesa veniva contemporaneamente costituito un gruppo di persone particolarmente dedite al culto di S. Rocco e, in armonia con lo spirito del Santo, all'assistenza reciproca (preludio della futura Confraternita) San Rocco diveniva Compatrono della città. La Confraternita di San Rocco, a differenza di altre Confraternite coeve, è stata sempre aperta a tutti e l'assistenza vi trovava e vi trova ampio spazio. Oltre a questo essa aveva e ha come compito il culto in onore del Santo e la gestione della Chiesa a lui dedicata. La festa religiosa, seguita da tutta la popolazione oltre che da tanti turisti devoti provenienti da tutta la regione, ma anche dalle regioni limitrofe, si svolge principalmente in due giorni, durante i quali la Processione con la statua lignea del Santo (XIX secolo) si snoda per le strade della città, portata a spalla dai confratelli in "mozzetta verde", la storica divisa della confraternita. La processione si divide in due momenti, il primo quando la statua viene "trasferita" dalla chiesa di San Rocco fino in Cattedrale, dove vi resta per un giorno intero e dove vengono celebrate le Sante Messe Pontificali, poi, ritorna nella Chiesa ad essa dedicata dove resterà custodita per il resto dell'anno. Il rito del pane benedetto, le Messe mattutine del giorno 16 celebrate ogni ora e le più variegate interpretazioni della carità che oltre all'elemosina comprendono la "disponibilità e l"accoglienza" verso coloro che sono malati non solo nel fisico ma anche nello spirito, sono solo una parte degli ingredienti emozionali e spirituali che condiscono questa coinvolgente ricorrenza. Un'antica tradizione voleva che nel giorno della festa, le mamme portassero i loro bambini, affetti da gravi malattie, davanti all'ingresso della chiesa dove un rito propiziatorio richiedeva che si lasciasse tanto grano quanto era il peso dei piccoli, accertato su una vecchia bilancia che viene ancora oggi conservata all'interno della Chiesa.
Sono questi i luoghi del culto di San Rocco che oggi danno vita all'identificazione di importanti segni materiali, e non solo, in ricordo della vita del Santo, e dove ha palesato mediante episodi di straordinaria fede, il suo Credo religioso. Il luogo oggetto dell'intervento è quindi la città di Venosa attraversata da un percorso nel culto e nell'emozionalità per valorizzare le sue specificità religiose culturali, storiche e ambientali.
Un luogo quindi, di valenza storica che unisce qualità paesaggistiche eccezionali con un interessante patrimonio storico - religioso legato al culto del Santo.
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Descrizione modalita' di gestione
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Il recupero integrale degli oggetti di culto dal Santo, sono oggetto di interesse quale percorso culturale-religioso. La rappresentazione periodica della rievocazione della morte di San Rocco mediante l'appuntamento annuale, in coincidenza della ricorrenza della morte del Santo la notte tra il 15 ed il 16 agosto. L'animazione folcloristica di luci e suoni riescono bene nella rappresentazione offerta al pubblico interessato; Il ripetersi dell'ormai secolare ricorrenza della Festa di San Rocco, quale Protettore della Città di Venosa, che da appuntamento ai venosini presenti e quelli emigranti ogni anno. La continua ricerca dell'Amministrazione Comunale, dei paesi che hanno avuto con il Santo ancora in vita e la stipula di un gemellaggio in segno di riverenza a San Rocco sono gli elementi che permettono di conservare, salvaguardare e tramandare di generazione in generazione i ricordi legati al bene intangibile oggetto della presente manifestazione d'interesse.
Naturalmente i vari gruppi associativi, presenti in città o che di volta in volta scelgono di candidarsi, collaborano alla realizzazione degli evento, che è quindi sia oggetto storiografico sia oggetto di elaborazione artistico-culturale, oltre che di culto.
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Caratteristiche significative
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I luoghi descritti e le manifestazioni che si ripetono negli anni conservano vivo il ricordo e la profonda devozione a San Rocco di Montpellier, da parte di tutta la popolazione venosina e non solo poiché sono tanti i turisti devoti provenienti da tutta la regione Basilicata, ma anche dalle regioni limitrofe.
Altro momento fondamentale di valorizzazione del bene immateriale è rappresentato dalla possibilità di visite guidate garantite ai turisti e visitatori che giungono nel corso dell'anno a Venosa, a cui viene raccontata la storia del borgo, la sua origine, e vengono fatti visitare i luoghi del culto rocchiano e così via. Inoltre, iniziative culturali (musica, teatro, spettacolo, lettura) si svolgono tra i luoghi della cultura e in tutto
il centro storico di Venosa.
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Bibliografia
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La vita, le opere e i miracoli di San Rocco sono stati al centro di innumerevoli studi e pubblicazioni. Numerosissimi articoli, biografie e bibliografie sono stati pubblicati e tanti altri sono riportati in numerosi siti web (nazionali ed esteri) dedicati al Santo.
La descrizione dei luoghi della vita e del culto la si trova in particolar modo su:
Montesano Nicola, San Rocco del popolo. Il culto del Santo nel territorio lucano, Osanna Edizioni, Venosa 2016;
Bolle Pierre, San Rocco di Montpellier. Una lunga ricerca fra archivi, leggende e nuove scoperte, Annali del Centro Studi Rocchiano, Cremona 2012;
Saviano Pasquale, Vita e culto di San Rocco, Roma 2009;
Ascagni Paolo, San Rocco pellegrino, Venezia, Marcianum Press, 2007.
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Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive
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Le risorse necessarie per le rappresentazioni in onore di San Rocco sono frutto di Offerte del popolo devoto e impegno dell'Amministrazione Comunale.
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Attivita' proposte
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I luoghi restano a totale fruibilità da parte della popolazione interessata e la gestione e manutenzione a carico del Comune di Venosa. Al fine di salvaguardare le opere esistenti e recuperate, nella fattispecie la Chiesa dedicata a San Rocco con tutti gli oggetti storici e di culto in essa contenuti, occorre una continua manutenzione.
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E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'?
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Si, da oltre 7 anni
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Descrizione attivita' realizzate o da realizzare
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Le potenzialità del culto e della tradizione religiosa insieme con l'entusiasmo della popolazione possono svilupparsi canalizzarsi e strutturarsi diventando uno standard de facto del patrimonio dei beni immateriali della regione Basilicata.
La creazione di una serie di eventi di alto profilo, come il consolidamento dell'ambito religioso con i suoi rituali e le sue tradizioni, ma emotivamente impreziosito dalla VIA LUCIS RELIQUIAE nella cornice del centro storico;
L'itinerario delle emozioni e dei sensi, antropologicamente coerente, che passando per alcune delle più belle chiese della città le renderà preziosi scrigni di performance artistiche e culturali.
Si sta lavorando all'istituzione di un tavolo di ricerca e di un gemellaggio con l'Università di Montpellier per la riproposizione di antichi e suggestivi riti della tradizione di Montpellier, e costruire un virtuale "Ponte del Culto" con la città natale al Santo.
Il prestigioso ed eccezionale evento-spettacolo sulla figura di San Rocco, che ne evoca l'operato e la grande spiritualità. Un grande attrattore ambientato in uno dei luoghi più suggestivi e caratteristici di Venosa, ricco di una intensa drammaturgia e della tecnologia più avanzata, per trasmettere forti emozioni con il linguaggio del teatro e della danza, per appassionare e affascinare ogni spettatore.
Si sta lavorando ad un evento associato ad un importante progetto di beneficenza così da lasciare una traccia concreta di opera
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Calendario attivita'
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Le manifestazioni legate a San Rocco si ripetono ogni anno nei giorni prossimi al 16 agosto, giornata clou per la festa in onore del Santo. L'articolazione potrebbe stabilizzarsi accrescendo il numero delle giornate in cui si combinano i momenti di confronto, di studio, di spettacolo e di culto religioso, per culminare con la VIA LUCIS RELIQUIAE nella notte del transito.
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Piano dei costi
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180000
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Piano dei ricavi
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30000
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Partecipazione comunita'
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Nel corso dell'anno, la comunità tutta e le associazioni coinvolte nella elaborazione e realizzazione dell'evento, attraverso tavole rotonde, convegni, divulgazione, social network, gruppi di lavoro trasversali e laboratori culturali, producono proposte di valorizzazione del bene e di promozione degli eventi. L'iniziativa è in grado di creare un impatto sistemico sul territorio, nello specifico nei settori della ricettività.
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Stato della progettazione
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Progettazione esecutiva e cantierabile
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