Sintesi morfologica e tipologica
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Nel IX e X secolo, quando infierivano le incursioni dei Saraceni, ognuno di questi volle costruire in ogni citt? un castello, o almeno una torre.
La citt? di Conza era troppo esposta alle incursioni dei barbari. che ne conoscevano la sua importanza come piazzaforte; ma, smantellata dai terremoti, afflitti e decimati gli abitanti dalla malaria, non si affidava più alla resistenza e ad un sicuro insediamento stabile, quindi la maggior parte dei cittadini emigr? sui monti, dove era più facile difendersi, e in luogo più benigno.
L'esempio degli abitanti di Conza fu seguito da quelli dei casali, formandosi cos? il Castrum Petra Paganae. In realt? tutti sanno che un sistema di fortezze e centri fortificati doveva gi? esservi su quei monti, tenuto conto che in Pescopagano, Montecalvo e Cairano, localit? situate nel circuito di Conza, trovarono rifugio, dopo la battaglia del Volturno, i settemila Goti che si arresero poi a Narsete.
Le notizie sicure sui primi feudatari abitanti del castello risalgono al 1164: al conte Gionata di Balvano.
Nel XIII sec. possiede Pescopagano Raynaldo de Ponzellis Gallico, investito del feudo da Carlo I d'Angi?, dopo la caduta di Manfredi a Benevento. Nel 1331 per fellonia del feudatario Filippo Stendardo o Stenderogo il castello con tutto il feudo pass? al regio demanio.
Roberto d'Angi? ne fece donazione alla regina Sancia di Maiorca, che lo alien? a Mattia Gesualdo. I discendenti di costui diedero tanto filo da torcere ai poveri vassalli di Pescopagano che, con i continui piani giudiziari, stancarono il Sacro Real Consiglio. Gli abusi e le violenze finirono soltanto con l'abolizione del feudalesimo.
Chi volesse osservare oggi il castello, vedrebbe un mucchio di neri macigni, coperti di edere e di rovi, senza una via praticabile.
La tradizione racconta che qui, invece, vi era il ricco Pietro Pagano, nemico di Dio e degli uomini.
Avvenne per? che, verso la mezzanotte di un giorno di un anno ignoto, la gallina cant? tre volte di notte, e subitamente si ud? uno rimbombo, un boato sotterraneo e più e più volte si scosse e trem? la terra. Allora rovin? il castello e si videro quei dirupi che prima non erano.
E cos? fu che il paese, dal nome di quel signore, rimasto sepolto sotto quelle rovine, si chiam? Pescopagano o Petra Pagana.
Indubbiamente questo aneddoto ricorda i tristi tempi del feudalesimo e il terremoto del 1466, riportato da Lodovico di I Raimo nei suoi annali: "Ai 14 gennaio 1466 ad hora nona fu un gran terremoto e dur? più d'un miserere dicendosi ben per agio; e per la virtù di Dio nullo male successe a Napoli, ma nella Provincia di Principato Citra più e più terre foro guaste vidilicet Buccino, Pascopagano, Consa et altre Terre".
E l'altro più funesto ancora dell'8 settembre 1694 che distrusse quasi interamente l'abitato e fece rimaner sepolte sotto le macerie più di seicento persone.
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Storia
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L'origine e la geografia territoraiale di Pescopafgano è collegata alla storia e all'orginr della citt? di Conza o Coza, nei tempi antichi la vasta pianura del territorio di Conza era difesa da formidabili rocche, disposte intorno a se. Da una parte vi è la rocca di Carissa, castello di Conza, Carimassus oggi Conza, dall'altra vi era la fortezza che segna ancora oggi il confine tra la Lucanie e l'Irpinia, chiamata Petra Pagana, oggi Pescopagano, fortificata dai Goti, in posizione dominante sull'alta Valle dell'Ofanto. Secondo lo storico antico Agatia nel 555 d.C., la rocca fu occupata dai Goti, scampati alla disfatta sul Vulturno, i quali ampliarono le fortificazioni e sostennero l'assedio delle truppe Bizantine guidate da Narsete. Ma vinti, dopo aver resistito per tutto l'inverno, furono condotti prigionieri in Costantinopoli. Dopo la dominazione bizantina il territorio di Pescopagano faceva parte del gastaldato di Conza sotto la dominazione Longobarda (568). Il quel periodo si ebbero le cruenti incursioni degli Ungari e Saraceni, anche perchè i Longobardi non sono mai stati un popolo di navigatori. In definitiva si pu? dedurre, che la rocca fortificata da Pescopagano costitu? un punto di appoggio per l'uno e l'altro degli eserciti di contesa.
Negli anni, causa i frequenti terremoti che sconvolgomo il territorio, la rocca è parzialmente crollata, sono per? visibili la torre principale e le mura perimetrali in particolare la fortificazione notd silla valle dell'Ofan
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