Descrizione del bene
Natura prevalente
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Fabbricato
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Periodo di realizzazione
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Prima metà secolo XI
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Valutazione espressa dal MiBACT
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Decreto del 24/02/2015 del Ministero dei Beni e delle Attivit? Culturali e del Turismo inerente l'interesse storico dell'intero centro storico di Craco in cui il monumento è ubicato. �? inoltre in corso di definizione la procedura per l�??attribuzione del vincolo ai sensi dell'art. 10 del Dlgs 42/2004.
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Contesto
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Il vecchio abitato di Craco presenta un quadro prospettico estremamente suggestivo e ricco di spunti architettonici, costituito da edilizia spontanea e popolare unita a palazzi nobiliari ed edifici religiosi. Tanto da diventare un punto di riferimento per la cinematografia italiana. Di particolare pregio è anche il quadro naturale determinato dalle unit? edilizie e architettoniche di antica origine, composte essenzialmente da un connettivo di edifici strutturati con muratura in pietrame locale che compongono il paese abbandonato, incastonato su un rilievo argilloso, sabbioso e in conglomerato formatosi in et? pliocenica, risalente cioè, a quasi sette milioni di anni fa. Tale contesto determina una singolarit? paesaggistica di notevole rilievo ambientale, offrendo numerosi punti di vista e di belvedere che, per taluni aspetti, diventano sempre più incantevoli. Il vecchio paese di Craco è oggi abbandonato a seguito del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 1965, n. 800 per via di serie problematiche di carattere geologico che continuano a determinare frane e crolli estremamente pericolosi per la pubblica incolumit?.
Considerato altres?, che la rupe sulla cui dorsale si sviluppa il vecchio abitato di Craco, delimitata da strapiombi naturali e dominata dalla mole della Torre medievale e della chiesa madre attorno a cui si articola la fitta trama del tessuto edilizio di antica origine, costituisce un quadro naturale di suggestiva bellezza e di spiccato valore estetico tradizionale.
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Sintesi morfologica e tipologica
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La torre, realizzata con blocchi di conglomerati poligenici, ha dimensioni, in pianta, di 10,55m. x 10,65m.; il basamento scarpato ha un�??altezza totale di circa 20 m. e un�??altezza dal cornicione di stacco della scarpa di circa 14 m.; lo spessore murario attuale varia dai 2,00 ai 2,15 m. L�??insieme cos? descritto è frutto di una serie di interventi dovuti alla trasformazione di destinazione d�??uso, sino all�??ultimo di serbatoio comunale dell�??acqua; esso infatti, presenta un ispessimento in cemento armato del muro atto a contenere il suddetto serbatoio; la cui realizzazione ha avuto come conseguenza la cancellazione dell�??originario impianto distributivo.
In origine la torre era servita da una scala di legno che consentiva il collegamento tra una serie di stanze e soppalchi le cui tracce sono ancora visibili dalle pareti esterne.
I fori per travicelli sono ancora tra i pochi elementi superstiti insieme con le finestre ad arco acuto presenti su ogni lato della torre. Queste ultime, presentano forti somiglianze con alcune aperture dei castelli di Lagopesole e Melfi di sicura datazione all�??epoca sveva.
Sul lato Est si nota il probabile ingresso originario murato, ad un�??altezza superiore ai quattro metri. Il sistema difensivo era garantito dalle cortine murarie adiacenti la torre e da una caditoia affiancata da piccole feritoie posta sull�??ingresso al complesso fortificato.
Le quinte delimitanti l�??asse viario Largo Machiavelli-Via Alfieri comprendono un�??edilizia civile molto varia, con prevalenza di elementi stilistici e tipologici sette-ottocenteschi. Conclude l�??itinerario l�??imponente mole del Palazzo Carbone, vero e proprio baluardo delimitante il crinale ove si estende il nucleo originario di Craco.
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Storia
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In epoca normanna, Craco, registrato come terra, figura tra le pertinenze della diocesi di Tricarico (1060). Nel luglio 1128 Craco viene occupata dall�??esercito di Ruggero, duca di Puglia e figlio di Roberto il Guiscardo e nel Catalogus baronum, compilato tra il 1161 e il 1167, appartiene a Erberto. A tale epoca il castello di Craco doveva essere gi? stato edificato. Il 29 dicembre 1239 nel castello vengono rinchiusi dei prigionieri lombardi per ordine di Federico II. Nel 1277 sono presenti a Craco 83 fuochi fiscali, che passano a 116 nel 1320. Nel 1305 Craco appartiene alla contea di Montescaglioso e nel 1346 ai Sanseverino per poi passare nel 1414 a Muzio Attendolo Sforza ritornando di nuovo sotto i Sanseverino. Nel 1526 Craco viene assegnata ad Antonio Pignatelli. Nel 1561 la popolazione è di oltre 2.500 abitanti. Altri feudatari furono Veronica Putignano (1669) e Francesco Vergara (1735). Nei primi anni dell�??800 la torre è annessa all�??adiacente palazzo dell�??ex duca Francesco Vergara, passato poi ai Maronna ed infine al Comune di Craco, il quale provvede ad adeguarla all�??utilizzo di serbatoio idrico.
Fonti: D. D�??Angella, Note storiche sul Comune di Craco, Pisticci 1986; F Manfredi, L�??antico centro di Craco. Indagini per la lettura dell�??evoluzione storico-urbanistica, 2005 (inedito); F. Angelucci, F. Domenici, S. Ricci, Prime acquisizioni sull�??abitato e la torre normanna di Craco (Matera), in �??Case e torri medievali IV�?�, Acqu
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Destinazione d'uso
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Culturale
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Periodo di fruizione
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Tutti i giorni.
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Modalita' di gestione
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Diretta
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Servizi attivi
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- Guida e assistenza didattica - Organizzazione di mostre e manifestazioni culturali - Iniziative promozionali - Pulizia - Visita e vigilanza
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Servizi attivabili
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- Guida e assistenza didattica - Organizzazione di mostre e manifestazioni culturali - Iniziative promozionali - Pulizia - Visita e vigilanza
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Intese istituzionali
Disponibilita' a forme di gestione diretta
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Il bene rientra nel Parco Museale Scenografico di Craco gi? in esercizio sia per la visitabilit? e fruizione turistica e sia per l'uso culturale , artistico e scientifico del sito di Craco. Il comune di Craco ha affidato in gestione novennale il Parco alla societ? Craco Ricerche srl , societ? partecipata dal Comune di Craco.
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Disponibilita' a forme di gestione indiretta
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NO
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Risorse aggiuntive
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Sostenibilita' gestionale
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Il bene rientra nel Parco Museale Scenografico di Craco gi? in esercizio sia per la visitabilit? e fruizione turistica e sia per l'uso culturale , artistico e scientifico del sito di Craco. Il comune di Craco ha affidato in gestione novennale il Parco alla societ? Craco Ricerche srl , societ? partecipata dal Comune di Craco.
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Sostenibilita' finanziaria
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Il Parco Museale Scenografico di Craco impiega attualmente 6 addetti con una spesa medi annua di 120.000 euro a cui si aggiungono spese per le utenze pari a circa 15.000 euro annuali. Gli interventi di manutenzione ordinaria e pulizie del parco assommano a circa 18.000 euro annui per un totale di spese pari a 153.000 euro- Le entrate per servizi turistici e location del parco nel 2016 sono state pari a 162.000 euro.
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Vincoli su territorio
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Decreto del 24/02/2015 del Ministero dei Beni e delle Attivit? Culturali e del Turismo inerente l'interesse storico dell'intero centro storico di Craco in cui il monumento è ubicato.
Piano Stralcio per la Difesa dal Rischio Idrogeologico redatto dall�??Autorit? di Bacino della Basilicata approvato il 10/10/2011
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Conformita' urbanistica
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L'intervento è conforme agli strumenti urbanistici attualmente vigenti.
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Conformita' ambientale
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L'intervento è conforme alle norme ambientali attualmente vigenti.
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Eventuali risorse aggiuntive
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Stato della progettazione
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Progettazione preliminare
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