Valutazione interesse culturale
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Nel 1615, nacque a San Severino Lucano Gregorio Strozzi, definito uno tra i più interessanti musicisti del seicento napoletano. Seppure la sua biografia presenta non poche lacune si sa con certezza che divenne sacerdote e studi? con Giovanni Maria Sabino nella citt? di Napoli. Nel 1634 ottenne la nomina al posto di secondo organista alla Santissima Annunziata che tenne fino al 1643. Dal 1645 potè disporre di un beneficio ecclesiastico per essere divenuto cappellano del Duomo di Amalfi. Ha scritto una raccolta di opere corali per la Settimana Santa i Responsoria, lamentationes, improperia, psalmi, hymni, motecta et evangelia passionis (quoad turbam), quae ad musicam in Hebdomada Sancta spectant" (op. 1, Roma, 1655), un "Officio del Sancto Natale" (op. 2, perduta), una raccolta di bicinia, "Elementorum musicae praxis, utilis non tantum, incipientibus, sed proficientibus et perfectis" (op. 3, Napoli, 1683), e i �??Capricci da sonare cembali, et organi�?�, (op. 4, Napoli, 1687), la sua opera più nota che contiene ventinove pezzi per clavicembalo o organo. In linea con la tradizione della cosiddetta scuola cembalo-organistica napoletana della prima met? del secolo, è formata da 3 capricci, 3 ricercate, 3 sonate, 4 toccate, 3 gagliarde, 1 madrigale diminuito, 8 correnti, 2 balletti, 1 ballo e 3 serie di variazioni. Per alcuni di questi brani l'autore propone strumentazioni alternative al clavicembalo, nominando arpa, viola, concerto di viole, organetti e flauti. Nei capricci (variazioni contrappuntistiche) e nelle 3 sonate (canzona), è evidente l'uso della forma di Girolamo Frescobaldi (1583-1643) e Giovanni Maria Trabaci (1575�??1647). Cromatismi, ricercatezze armoniche e dissonanze richiamano lo stile cromatico di Frescobaldi e Giovanni de Macque, o perfino le opere di Gesualdo da Venosa (1566-1613).
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