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Patrimonio culturale della Basilicata Regione Basilicata
Guida alla compilazione
Riferimenti dell'Ente
Qualificazione giuridica Comune
Denominazione COMUNE TURSI
Codice fiscale/Partita IVA 82000970770
Comune Tursi
CAP 75028
PEC areatecnica@pec.comune.tursi.mt.it
Legale rappresentante Salvatore Cosma
Responsabile del procedimento
Nominativo SALVATORE COSMA
Email pasquale.morisco@libero.it
Telefono 0835531221
Ruolo 2
Denominazione del bene intangibile
Nome del bene CULTI E RITI FUNEBRI NELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO D'ASSISI A TURSI
Localizzazione
Luogo culturale Il luogo culturale oggetto della presente scheda è la Chiesa di San Francesco d'Assisi a Tursi.
La chiesa è uno degli edifici del Complesso monumentale conosciuto come il Convento dei Frati Minori Osservanti di Tursi. Il complesso monumentale è oggi di propriet? del Comune di Tursi, della Curia e di un privato.
Allo stato attuale i soggetti che hanno attinenza al bene culturale intangibile di cui si segnala l'importanza storica e antropologica e la necessit? di una sua catalogazione non sono direttamente identificabili. Il bene intangibile a cui si fa riferimento è connesso ai riti e al culto funerario religioso che è stato praticato in questo edificio storico fin dalle sue origini ed oggi trasformati in riti satanici.
Localizzazione geografica La struttura della chiesa, in base ad una serie di elementi oggi in studio, permette di supporre una datazione più antica rispetto agli altri corpi di fabbrica del complesso la cui data ufficiale risale come costituzione al 1441/42 mentre la sua possibile costruzione potrebbe risalire al 1377.
Gli elementi tangibili che permettono l'identificazione degli elementi intangibili che si intendono individuare e catalogare quali espressione del modo di essere delle popolazioni che hanno caratterizzato il territorio di Tursi a partire dall'VIII secolo sono presenti, se pur in maniera frammentaria e mal conservati, all'interno dell�??edificio architettonico della Chiesa.
La chiesa ha una forma rettangolare molto lunga rispetto alle dimensioni trasversali e termina con una volta a botte realizzata interamente in mattoni.
La particolarit? di questo edificio è la presenza di una serie di tombe poste al di sotto dell'antica pavimentazione ed oggi parzialmente visibili in quanto scoperte per motivi vandalici, di furto e di utilizzo quali elementi di riti satanici.
Secondo una serie di ipotesi storiche le origini di questo insediamento funerario potrebbero essere molto più antiche della costituzione della comunit? francescana a partire dalla seconda met? del XIV secolo.
L'uso di questo luogo, quale cimitero o area sepolcrale la cui datazione al momento è solo ipotizzabile ed ascrivibile ad un periodo successivo all'VIII secolo, potrebbe avere diverse attribuzioni storiche e religiose rientranti nelle comunit? islamiche o cristiane o, addirittura, alla commistione tra le due culture per effetto di passaggi da un culto ad un'altro. In ogni caso la presenza di questi manufatti sono certamente riconducibili alla "nascita" dei culti funerari di questa zona di cui oggi non è ancora possibile una specifica ricostruzione e un loro inquadramento storico e antropologico ma che rappresentano il "bene intangibile" che con la presente scheda si intende presentare.

Descrizione del bene
Aree tematiche - Storica (momenti, aspetti/problematiche, protagonisti)
- Demoetnoantropologica (Tradizioni, riti, ...)
- Santità e vissuto religioso
Valutazione interesse culturale Recentemente, in occasione di interventi conservativi sugli altari laterali della chiesa sono stati ritrovati una serie di affreschi databili al XIV secolo ed altri relativi ad un periodo successivo, presumibilmente del XVII secolo. Su uno di questi ultimi è stata ritrovata una data A.D. 1377. D'altronde i dati riferibili alla bolla del 1442 fanno riferimento alla concessione del Vicario dei frati Minori di Puglia di accettare quattro conventi di cui uno in Tursi. E�?? quindi è possibile ipotizzare che si facesse riferimento ad un convento gi? esistente prima del 1441. Se la data del 1377 dovesse essere riferita ad una precedente costituzione nello stesso luogo di un più antico convento di frati questo, effettivamente, confermerebbe l�??importanza che questa zona avrebbe avuto per i francescani fin dalla loro costituzione. E�?? pur vero che Tursi e la Basilicata furono, dai primi anni del periodo iconoclasta, il territorio maggiormente utilizzato dai monaci basiliani in fuga dall�??oriente e dove si è maggiormente sviluppato il culto dei santi e dei defunti all�??interno degli ipogei naturali e antropici delle grotte di cui il territorio è sempre stato pieno.
Certamente questo monumento, indipendentemente dalla sua utilizzazione come convento francescano, è stato un importante centro religioso e civile con molta probabilit? legato al culto dei morti e dei santi. Questa ipotesi è suffragata da due importanti elementi di caratterizzazione di questo luogo.
Il primo è la straordinaria presenza di antiche tombe e vani sepolcrari presenti sotto il pavimento della chiesa di cui non si è ad oggi ancora una minima conoscenza e datazione certa.
Il secondo è riferibile ad uno dei frammenti di affresco di un importante ciclo che doveva decorare le pareti della chiesa dopo la seconda met? del XIV secolo.
Si tratta di un affresco che fa riferimento ad un funerale di un bambino. L�??evento dovette riscuotere una importanza fondamentale nella vita civile della comunit? tursitana.
Il frammento superstite è costruito in due dimensioni e fa riferimento a due momenti della partecipazione all�??importante evento storico. Il primo, nella parte alta, fa riferimento alla parte sacra della rappresentazione con il Cristo, i Santi e gli angeli. Il secondo, nella parte bassa del frammento, fa riferimento alla partecipazione al funerale e alla traslazione del corpo verso il mondo dei defunti. In questa rappresentazione si evidenziano le principali presenze del mondo civile all�??evento. In particolare è rappresentato un frate con il particolare taglio dei capelli e con il saio, tipici elementi rappresentativi dei francescani.
La presenza della bara e del corpo del bambino è di particolare importanza per una prima comprensione dei dati raccolti negli ultimi mesi dalle testimonianze dirette di persone del posto relative al tema delle sepolture scoperte e vandalizzate del pavimento della chiesa. (VEDI ALLEGATO)
Contesto La tipologia costruttiva delle tombe rinvenute sotto antica pavimentazione della chiesa riporta elementi molto antichi che potrebbero essere ascrivibili ad un periodo anche altomedievale, se non addirittura precedente.
Lintero sito potrebbe fare riferimento ad un antico cimitero di quelli più volte rinvenuti in questo territorio con la presenza di molte tombe e ricchi di corredi funebri. Dalle testimonianze raccolte tra la popolazione è emerso il dato riferito ad una antichissima sepoltura di un cavaliere sepolto con il suo cavallo con un ricco corredo funerario completo di armatura sua e dello stesso cavallo.
Questa ipotesi è anche suffragata dalla lettura dei rilievi elaborati per la progettazione dell�??intervento di restauro. Dai rilevi e dalle elaborazioni grafiche si evidenzia che la l�??intera costruzione del complesso monumentale è completamente fuori squadro rispetto al fronte dell�??ingresso. Lintera struttura pare indicare di trovarsi di fronte alla costruzione di una un�?? �??ara funeraria che raccoglie resti di importanti defunti da venerare secondo specifici riti. Anche la costruzione di questa, come molte altre dell�??architettura medievale, potrebbe essere stata realizzata su un antico cimitero dalla sistemazione riferita ad ancestrali condizioni di ubicazioni che si sarebbero dovute rispettare nella costruzione del nuovo involucro che le avrebbe dovute contenere.
Se questa ipotesi dovesse essere confermata ci troveremmo di fronte ad un eccezionale documento storico dove lo studio del culto ad esso direttamente collegato potrebbe rappresentare un fondamentale elemento intangibile che ha caratterizzato la vita di questo territorio. A tale proposito, proprio in riferimento agli elementi caratterizzanti questo monumento, in occasione del sopralluogo eseguito il 5 settembre 2015 dai tecnici del Comune di Tursi e da quelli della Fondazione �??La Rabatana�?� è stato possibile documentare il gravissimo danno perpetrato nei confronti di queste testimonianze storiche e del gravissimo stato di conservazione nel quale questi reperti oggi si trovano completamenti abbandonati e senza nessuna protezione e conoscenza.
In particolare si è fatto riferimento all�??unica tomba ancora parzialmente presente dietro all�??altare maggiore che faceva coppia con un�??altra completamente vuota. In occasione del sopralluogo del 5 settembre si sono documentati una serie di atti vandalici e la consumazione di un rito satanico con l�??utilizzo di parti del corpo e di alcuni tessuti. Successivamente a questa data, nei primi giorni del mese di ottobre, è stata condotta una seconda campagna fotografica di documentazione. In questa occasione si è, purtroppo, potuto constatare che la stessa tomba è stata interessata da un ulteriore rito satanico con l'asportazione dei resti superstiti e dei tessuti che erano ancora conservati nella tomba. In questa occasione il teschio del defunto è stato spostato e riposto alle spalle dell'altare
Descrizione modalita' di gestione Allo stato attuale non è possibile determinare se nella ritualit? odierna dei defunti sopravvivono ancora elementi di culto e comportamentali riconducibili alle pratiche ascrivibili alle sepolture della chiesa di San Francesco.
Ai fini del recupero e studio dei documenti che possono permettere una catalogazione scientifica dei reperti ancora superstiti, il gruppo scientifico della fondazione LA Rabatana ha avviato una prima attivit? di ricognizione e analisi. La Fondazione La Rabatana è la struttura costituita dal comune di Tursi per la valorizzazione e la gestione del patrimonio culturale di propriet? pubblica e di quello privato del territorio di riferimento. La fondazione in via diretta ha l'onere di gestire i beni e avviare gli studi e le ricerche per la loro conoscenza, conservazione e valorizzazione.
I reperti, al fini di poterli tenere in luogo sicuro, sono stati spostati. Lo spostamento è stato autorizzato dalla soprintendenza, avvertita dell�??urgenza di effettuare l�??operazione, come anche dalla curia e dal medico sanitario ed effettuato dalla ditta funebre autorizzata dal Comune di Tursi. I reperti sono stati momentaneamente conservati nel Museo Diocesano di San Filippo Neri a Tursi ed esposti in occasione della mostra del convegno del 30 ottobre presso lo stesso monumento.
Uno dei frammenti rinvenuti alle spalle dell'altare e al di fuori della tomba è stato sottoposto ad indagini al carbonio 14 per la sua datazione
I reperti trasferiti dalla chiesa al museo Diocesano di San Filippo sono stati sistemati all�??interno di una delle bacheche ed esposte in occasione del Convegno La Rabatana crocevia tra le religioni islamica e cristiana. Questi reperti sono stati esposti insieme alla mostra documentaria effettuata all�??interno della chiesa che ha evidenziato l�??importanza del sito e dei documenti ancora recuperabili e analizzabili per individuarne i presupposti della loro origine e il legame con i riti e i culti direttamente collegabili.
Caratteristiche significative L�??area tematica che caratterizza il bene intangibile che si intende proporre a catalogazione è quella del culto dei defunti nel territorio lucano e in quello di Tursi.
Le due principali culture che hanno caratterizzato la storia di questi territori sono quella bizantina e islamica. Entrambe le civilt? sono direttamente collegate a due modi di vivere la religiosit? ma entrambe strettamente collegate per le loro origini comuni e la venerazione ad un solo Dio.
Sotto il profilo del culto dei defunti entrambe le culture hanno avuto ritualit? differenti nella parte iniziale della definizione religiosa per poi convergere in scelte che nei casi di condivisione di territori hanno portato anche alla condivisione di usanze sovrapponibili.
Nella cultura islamica in un primo momento i defunti venivano identificati come cose impure e quindi da non considerare nelle pratiche religiose. Al contrario per i primi cristiani l�??onoranza dei defunti è stata una delle pratiche più vicine alla ritualit? della resurrezione dello spirito.
L�??allargamento degli arabi su territori sempre più vasti e l�??adesione di altre culture alla religione islamica ha fatto cambiare le usanze e i riti dei defunti. Anche per questi motivi le tombe incominciarono ad avere un carattere rappresentativo sempre più importante e il culto acquisire sempre di più nuovi elementi rituali provenienti da altre culture dove la costruzione del luogo diviene sempre più importante.
Nello specifico caso delle tombe della chiesa di San Francesco il carattere rituale della loro costruzione farebbe supporre la possibilit? di una origine islamica-cristiana di questo insediamento.
La costruzione della chiesa, probabilmente antecedente di molto l�??insediamento francescano in questo luogo, ricorda la costruzione dei mausolei islamici alti e con le volte a botte. Inoltre, come è chiaramente visibile dai rilievi architettonici del complesso monumentale, appare chiaro che l�??intera struttura è stata costruita tenendo a riferimento geometrico la preesistente costruzione della chiesa. Infatti tutti gli altri edifici sono disposti, in riferimento alla linea d�??ingresso dell�??intero complesso monumentale, fuori squadro tra loro per rispettare la costruzione dell�??edificio. Questa scelta sembra essere stata dettata dalla posizione con la quale in origine era stata costruita la chiesa e disposte le tombe. L�??orientamento della chiesa e delle tombe è rivolta a sud est, posizione questa che farebbe supporre allo stesso orientamento delle preghiere islamiche, appunto rivolte verso la Mecca. (VEDI ALLEGATO)
Bibliografia ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 - Sepolture altomedievali
CLAUDIO NEGRELLI
La vita oltre la morte nella tradizione islamica
Yusuf Abd Al Adhim Giuseppe Pisano
I CIMITERI DI RITO MUSULMANO NELLA SICILIA MEDIEVALE. DATI E PROBLEMI
ALESSANDRA BAGNERA E ELENA PEZZINI
L'archeologia delle pratiche funerarie. Mondo islamico - LE AREE SEPOLCRALI
Basema Hamarneh, Maria Adelaide Lala Comneno
LA MORTE NELL�??ALTO MEDIOEVO Tra dottrina e folklore
Piano di salvaguardia proposto
Risorse aggiuntive Il piano di salvaguardia di questo bene necessita di una serie di interventi conservativi sulla documentazione materiale ancora oggi visibile all'interno della chiesa di San Francesco. I resti delle testimonianze richiedono una immediata catalogazione e messa in sicurezza. Per fare questo il Comune di Tursi attraverso la sua Fondazione mette a disposizione le competenze tecncihe e scientifiche per avviare la prima fase di studio, ricognizione dei dati e conservazione dei reperti. L'apporto tecnico e scientifico ha gi? avuto inizio a partire dal mese di settembre 2015 con una prima documentazione fotografica e la datazione di un frammento di tessuto recuperato fuori dalla tomba dell'abside.
L'ammontare economico del contributo fino ad oggi elargito non è ancora stato quantificato. In ogni caso l'intero gruppo scientifico della Fondazione La Rabatana intende avviare il programma di studio e ricerca programmando le attivit? a partire dal mese di marzo 2016.
Attivita' proposte Il piano di salvaguardia per la conservazione dei documenti materiali ancora superstiti dell�??area funeraria della chiesa di San Francesco è legata alle modalit? attraverso le quali sar? possibile ricostruire gli elementi di caratterizzazione intangibili posti alla base del culto dei defunti ascrivibile ad una commistione dei riti islamici e cristiani sul territorio tursitano.
La convinzione che sia possibile l�??individuazione di una convivenza e di una fusione culturale e di culto tra le popolazioni bizantine e arabe che hanno vissuto sul territorio lucano a partire dall�??VIII fino al XIII secolo, impone di recuperare tutti gli elementi e le indicazioni che oggi è possibile recuperare sul territorio.
La difficolt? di interpretazione dei pochi resti documentali disponibili è legata alla perdita di molte delle testimonianze che si sarebbero potute conservare dell�??originale impianto della chiesa.
I pochi resti documentali da recuperare all�??interno della chiesa di San Francesco oggi sono sparsi e non hanno più una facile classificazione.
La catalogazione di tutti questi reperti e la loro interpretazione per ricostruire la base immateriale a loro collocabile e riferibile al culto e ai riti religiosi dei defunti, è di particolare complessit? e richiede la contemporanea collaborazione di storici, ricercatori, restauratori, archeologi e di altre discipline per la identificazione dei corpi, le loro usanze, le modalit? della loro conservazione e della loro datazione.
Le procedure che si dovranno adottare saranno quelle di definire un primo piano di catalogazione generale che identifichi i punti specifici dell�??individuazione dei reperti per poi definire la loro corretta collocazione. Successivamente si proseguir? alla documentazione fotografica e grafica e al loro recupero per il trasferimento nei laboratori dove verranno condotti tutti gli esami e si eseguiranno gli interventi conservati.
Individuati i principali punti della documentazione si paragoneranno i dati acquisiti con dati di certa definizione scientifica mettendo a raffronto gli elementi disponibili e ricostruendo gli elementi di culto e di ritualit? specifici.
Acquisiti tutti i dati e validati gli obiettivi raggiunti verranno resi fruibili tutti i documenti recuperati e i risultati scientifici verranno divulgati attraverso un convegno internazionale e poi pubblicati.
Ai fini di una continuit? scientifica degli studi i risultati potranno anche essere posti alla base di una realizzazione di nuove opere d�??arte che potranno esprimere una continuit? contemporanea e contribuire ad una divulgazione e condivisione dei dati ottenuti e resi disponibili.
Il programma è predisposto su tre annualit?. Per ogni annualit? è prevista la divulgazione dei risultati ottenuti secondo la formula del convegno e delle mostre scientifiche e d�??arte.
E' gia' stato attivato un piano per la salvaguardia/rivitalizzazione e valorizzazione/fruibilita'? No, da realizzare per la prima volta
Descrizione attivita' realizzate o da realizzare Le attivit? gi? realizzate fanno riferimento al primo sopralluogo compiuto congiuntamente dai tecnici del Comune di Tursi e quelli della Fondazione La Rabatana. Il sopralluogo è stato effettuato nel mese di settembre del 2015. In questa occasione si è effettuata una prima campagna fotografica e si sono valutati i danni conservativi dei reperti riferibili alle tombe presenti.
Nel mese di ottobre 2015 è stata condotta una seconda campagna fotografica poi esposta alla mostra del Museo Diocesano dei San Filippo.
Nella stessa occasione della mostra è stato recuperato la parte superstite del corredo funerario della tomba posta alle spalle dell'abside della chiesa e sono state condotte le analisi.
Calendario attivita' Il primo anno di attivit? prevede:
1 - la mappatura di tutti gli spazi interessati dalla presenza delle tombe;
2 - la documentazione fotografica e il rilievo grafico di tutti gli spazi e i
reperti;
3 - la catalogazione e la messa in sicurezza di tutti i reperti;
4 - la raccolta bibliografica di tutti i dati ascrivibili al culto e ai riti funebri
cristiani e islamici del periodo bizantino;
5 - presentazione dei primi dati scientifici con un convegno internazionale.
Il secondo anno di attivit? prevede:
1 - la diagnostica di tutti i reperti recuperati attraverso una serie di analisi
che interesseranno anche l'identificazione dei resti dei defunti al fine di
riconoscerne le origini geografiche e le abitudini;
2 - il restauro e gli interventi conservativi necessari ai fini della loro
protezione;
3 - la correlazione dei dati acquisiti rispetto alla documentazione
scientifica disponibile per l'individuazione degli aspetti di culto e dei
riti;
4 - la presentazione dei dati acquisti con un convegno internazionale;
Il terzo anno di attivit? prevede:
1 - il restauro delle tombe e delle aree cimiteriali della chiesa di San
Francesco;
2 - preparazione di una mostra per la divulgazione dei dati con la
pubblicazione dei risultati;
3 - predisposizione dei reperti recuperati in una condizione provvisoria di
esposizione fino alla loro definitiva sistemazione all'interno della chiesa
di San Francesco;
4 - preparazione di una mostra d'arte contemporanea il cui tema sar?
dedicato ai risultati di conoscenza sullo studio che si effettuer
Piano dei costi il piano dei costi è riferito a tutte le attivit? che si svilupperanno relativamente ai punti prima definiti secondo il seguente schema:
1 - mappatura di tutti gli spazi interessati dalla presenza delle tombe
EURO 60.000;
2 - documentazione fotografica e rilievo grafico
EURO 80.000;
3 - catalogazione e messa in sicurezza di tutti i reperti
EURO 60.000;
4 - raccolta bibliografica di tutti i dati ascrivibili al culto e ai riti funebri
cristiani e islamici del periodo bizantino
EURO 50.000;
5 - presentazione dei primi dati scientifici attraverso un convegno internazionale
EURO 40.000.
Il secondo anno di attivit? prevede:
1 - diagnostica di tutti i reperti recuperati attraverso una serie di analisi
che interesseranno anche l'identificazione dei resti dei defunti al fine di
riconoscerne le origini geografiche e le abitudini
EURO 120.000;
2 - restauro e interventi conservativi necessari ai fini della loro
protezione
EURO 350.000;
3 - correlazione dei dati acquisiti rispetto alla documentazione
scientifica disponibile per l'individuazione degli aspetti di culto e dei
riti
EURO 40.000;
4 - presentazione dei dati acquisti attraverso un convegno internazionale
EURO 40.000;
Il terzo anno di attivit? prevede:
1 - il restauro delle tombe e delle aree cimiteriali della chiesa di San
Francesco
EURO 250.000;
2 - preparazione di una mostra per la divulgazione dei dati con la
pubblicazione dei risultati
EURO 400.000;
3 - predisposizione dei reperti recuperati in una condizione provvisoria di
esposizione fino alla loro definitiva sistemazione all'interno della chiesa
di San Francesco
EURO 250.000;
4 - preparazione di una mostra d'arte contemporanea il cui tema sar?
dedicato ai risultati di conoscenza sullo studio che si effettuer?
EURO 150.000.
primo anno EURO 290.000;
secondo anno EURO 550.000;
terzo anno EURO 1.050.000.
Piano dei ricavi Il piano dei ricavi prevede una partecipazione attiva al programma di valorizzazione diretta e indiretta.
Il programma prevede una divulgazione internazionale dell'intero progetto che permetter? di seguire tutte le attivit? da parte dei potenziali turisti culturali interessati alla partecipazione attiva.
Nei tre anni verr? sviluppato un piano internazionale di marketing che permetter? l'aumento del turismo. I soggetti economici interessati alla partecipazione di questo piano economico si impegneranno a trasferire direttamente nel conto economico del progetto una parte percentuale dei ricavi.
Pertanto si prevede che in via diretta il ricavo per le annualit? di riferimento del piano potranno avere i seguenti risultati:
1 - primo anno �?� 40.000;
2 - secondo anno �?� 200.000;
3 - terzo anno �?� 600.00.
E' da considerare che le somme che si metteranno a disposizione per le tre annualit? iniziali devono considerarsi quali quote di investimento di un programma di utilizzazione economico del patrimonio culturale della chiesa di San Francesco che rientrer? nel programma di gestione integrata che il Comune di Tursi ha previsto per i prossimi 20 anni.
In questo caso il piano triennale dei ricavi, pur essendo in perdita rispetto alle somme investite, deve considerarsi solo di riferimento al piano pluriennale di investimento e di recupero.
Partecipazione comunita' Il programma del Comune di Tursi per la valorizzazione del patrimonio culturale del territorio prevede un'ampia partecipazione dei vari soggetti della cittadinanza.
Gi? nella prima parte delle attivit? per il 2015 sono stati coinvolti le scuole, le associazioni e direttamente i cittadini ai quali è stato richiesto di dare le testimonianze dirette di conoscenze utili a comprendere i fatti legati agli episodi di vandalismo e di riti satanici all'interno della chiesa di San Francesco.
Il Comune per raggiungere il pieno coinvolgimento del territorio ha deliberato la costituzione di un Comitato Territoriale per l'attuazione del programma integrato di valorizzazione. In questo modo si è gi? ottenuto sul progetto il coinvolgimento dell'istituto tecnico Manlio che entrer? direttamente nella fondazione e predisporr? un programma di formazione tecnico, storico e scientifico sui temi di interesse del progetto.
Stato della progettazione Progettazione preliminare